Magazine Basket

Bargnani fa il Mago, Toronto vince. Gallo si arrende a Miami, Beli ok

Creato il 18 dicembre 2010 da Basket - Di Tutto Un Po'

Incerto fino all’ultimo, Andrea alla fine scende in campo ed esplode nel secondo tempo con 24 punti. Fra i Nets ha esordito il neo acquisto Sasha Vujacic. Al Madison Square Garden match a lungo in bilico, poi decidono i tre caballeros degli Heat. Gli Hornets superano Utah, che si consola col rientro di Okur

Andrea Bargnani esulta con Leandro Barbosa. Ap
Andrea Bargnani esulta con Leandro Barbosa

Il bollettino di guerra è pesante dopo la gara, ma almeno Toronto torna al successo (98-92) con un grande Andrea Bargnani, la cui presenza in campo era stata in dubbio fino a pochi minuti prima del riscaldamento. Il Mago esplode nel secondo tempo con 24 punti trascinando i Raptors, incapaci per oltre metà gara di domare un avversario alla loro portata, a un finale in crescendo. In spogliatoio è un via vai di giocatori zoppincanti, da Bargnani a Barbosa a Calderon, e per fortuna la vittoria ripaga dei sacrifici fatti. Bargnani lamenta anche un dolore alla caviglia, sforzata maggiormente per compensare il dolore al ginocchio e non è certa la sua disponibilità contro i Lakers domani pomeriggio. Intanto contro i Nets il Mago ha stretto i denti e dopo aver giocato un primo tempo normale (con tutto l’attacco dei Raptors poco efficace) ha cambiato marcia nel secondo tempo, iniziato con Toronto in svantaggio 42-48. Subito un canestro di Bargnani e poi due triple dell’ottimo Kleiza (titolare al posto di Weems fermato dal mal di schiena) riportano in parità i Dinos.

Quindi New Jersey continua a condurre per tutta la frazione tranne un breve attimo quando una schiacciata del Mago regala il 61-61. L’azzurro è il migliore in campo nel terzo quarto con 13 punti (5/7 e 3/3 dalla lunetta), eppure i Nets riescono ancora a prevalare mettendo in evidenza un buon Lopez. Dopo tre quarti Triano non è affatto soddisfatto della piega che ha preso la sfida e ne canta quattro all’intero quintetto in campo, colpevole di un erroraccio prima della sirena. Inizia il quarto periodo e Toronto va all’attacco. Parte sempre tutto da Bargnani ovviamente: il Mago infila due punti dalla media con decisione e si ripete in breve tempo, quindi replica da tre ma New Jersey non molla. Bargnani sale d’intensità anche in difesa e costringe Devin Harris a sfondare su di lui, poi va a stoppare il rookie Favors.

bene anche calderon — I Raptors a tratti mettono in mostra un bel gioco offensivo con la palla che circola efficamente. Leandro Barbosa li spinge avanti 85-81 con tre grandi azioni consecutive: assit per la tripla di Kleiza, pallone intercettato in difesa e contropiede solitario. Con Calderon in regia a smistare il pallone, Kleiza a colpire da tre, Barbosa a segno in penetrazione e Bargnani pericolo costante Toronto allunga a +8. La partita è però tutt’altro che chiusa. Non appena i Raptors sbagliano qualche tiro di fila, i Nets tornano pericolosi. Per vincere Toronto deve essere lucida negli ultimi due minuti e il solito Bargnani non tradisce: dopo aver segnato in fadaway (92-88) riceve in post basso da Calderon nell’azione decisiva del match. Bargnani si trova marcato da Harris, ma prima di tentare l’uno contro uno in un’area mezza affollata vede Barbosa semi-libero da tre e lo serve prontamente. Il brasiliano non perdona e il suo tiro trova la retina. I Raptors vanno a +5 a 14” dalla sirena e si assicurano la decima vittoria dell’anno. Gran parte del merito va dato alla loro stella Bargnani, autore di 10/15 nel secondo tempo, che oltre ai 32 punti aggiunge 9 rimbalzi (2 in più della sua media stagionale), 2 assist,1 recupero e 2 stoppate. Non male per uno che ha rischiato di non giocare fino all’ultimo. Molto bene anche il rientrante Calderon (15 punti e 14 assist), Barbosa nel finale e il solido Kleiza, autore di 18 punti, 12 rimbalzi e 4 assist. Una delle maggiori preoccupazioni dei Raptors quest’anno è quella di sviluppare i giovani, ed ecco perché DeRozan e Weems sono nel quintetto di Triano, ma è sempre più evidente che Barbosa e Kleiza siano giocatori di tecnica ed esperienza superiore che sanno giocare nel modo giusto. Tra le fila dei Nets ha esordito il neo acquisto Sasha Vujacic, spedito a New Jersey due giorni prima dai Lakers, dei quali la guardia slovena ha vestito i gloriosi colori nei suoi primi sei anni di carriera Nba. Il primo canestro (in jumper) di Vujacic in maglia Nets è avvenuto alla fine del primo quarto per il 16-23. Lo sloveno ha chiuso con 6 punti in 27 minuti tirando male da tre (0/5).

Toronto: BARGNANI 32 punti (13/23 da due, 1/3 da tre, 3/3 tl), 9 rimbalzi, 2 assist, 1 palla recuperata, 2 stoppate, 2 falli in 38’. Kleiza 18, Calderon 15, DeRozan 14, Barbosa 10. Rimbalzi: Kleiza 12. Assist: Calderon 14.
New Jersey: Lopez 20, Harris 15, Outlaw 14, Humphries 12. Rimbalzi: Humphries 12. Assist: Harris 6.

Dwyane Wade contro Danilo Gallinari. Ap
Dwyane Wade contro Danilo Gallinari

New York Knicks-Miami Heat 91-113

Mezza partita per sognare, l’altra mezza per constatare i danni: i New York Knicks hanno avuto due facce contro Miami, anzi, contro i tre caballeros della squadra allenata da Erik Spoelstra. Sul 57 pari alla fine del secondo quarto, e con Gallinari già a quota 21, il Madison Square Garden era assolutamente elettrico, sull’onda lunga della magnifica sfida di due giorni prima contro Boston, ancorché persa sul filo di lana. Poi, però, l’enorme talento di LeBron James (soprattutto), Dwyane Wade e Chris Bosh ha finito per pesare in maniera determinante. Non gioca una bella pallacanestro Miami, ma se difende duro come ha fatto contro i Knicks può anche provare a permettersi un trio che si prende 64 degli 82 tiri totali della squadra (14/23 per James, 9/22 per Wade, 11/19 per Bosh). I puristi del gioco di squadra storceranno il naso, ma non sono forse stati acquistati per questo?

24′ DI LOTTA — I Knicks vogliono dimostrare a loro stessi e ai propri tifosi di essere per davvero una squadra forte, e di potersela giocare anche contro una Miami reduce da 10 vittorie consecutive e con i suoi Big Three in piena forma. L’ispiratore non è Felton (3/12 dal campo per lui), e nemmeno Stoudemire: partita deludente, quella di Amar’e, che non prosegue la serie di gare da almeno 30 punti ma soprattutto con insistite forzature anche contro le difese adattate non entra mai in ritmo, e ne toglie alla sua squadra. Ci pensa Gallinari ad animare i Knicks: il Gallo segna 7 dei primi 9 punti dei suoi, e dopo la prima fuga di Miami (26-39 con due assist di James per la tripla di Chalmers e la schiacciata di Dampier a 10’27 dall’intervallo), ne mette altri 10, tra cui la tripla che lo porta a quota 21 e lancia un parziale di 7-0 per i Knicks chiuso dalla schiacciata di Chandler (53-50 a 2’27 dalla pausa lunga) che scatena il delirio al Garden. Durerà ancora poco.

LEBRON DOMINA — Nel terzo quarto, come già avvenne in un’altra situazione di sovraesposizione (a Cleveland per il suo primo ritorno), LeBron James prende in mano la situazione per demolire la partita. Le partite al Garden non sono mai come le altre, e la media in carriera di LBJ in casa dei Knicks è di oltre 30 punti. Perfino Spike Lee, a un certo punto della sfida, sente il bisogno di alzarsi dal suo posto per scambiare due opinioni amichevolmente. Meno amichevoli sono i 16 punti che James pianta contro la difesa newyorkese, 16 come i punti di scarto a favore di Miami in questo terzo periodo (33-17 il parziale e 90-74 al 36′). La partita sostanzialmente finisce, e James ha il tempo di confezionare la tripla doppia con l’assist per la tripla di Chalmers del 100-83 a 6’03 dalla fine, prima di sedersi e guardare con Bosh e Wade gli ultimi minuti dalla panchina. Gallinari nel frattempo s’era assopito insieme alla sua squadra, che si è scoperta improvvisamente tenera contro i tre giganti in canotta Heat.

New York: GALLINARI 25 punti (4/8, 4/8, 5/6 tl), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata, 1 persa, 3 falli. Stoudemire 24 (11/28, 2/7 tl), Chandler 17. Rimbalzi: Stoudemire 14. Assist: Felton 10.
Miami: James 32 (11/17, 3/6, 1/3 tl), Wade e Bosh 26, Arroyo 11. Rimbalzi: James 11. Assist: James 10.

Coach Monty Williams. Ap
Coach Monty Williams

New Orleans Hornets-Utah Jazz 100-71

Maltrattare gli Utah Jazz non è roba per tutti, e ci riescono Marco Belinelli e gli Hornets di Monty Williams, che ha visto applicato alla perfezione il suo credo: difendere. Certo, c’è bisogno di un avversario che ci mette del suo (35.8% totale dal campo di cui 15.8% da fuori e 10/20 ai liberi, appena 24 rimbalzi catturati per i Jazz contro i 53 degli avversari!), ma è altrettanto indubbio che gli Hornets a casa loro si trovino piuttosto bene (undicesima vittoria in 14 gare interne).

avanti con le seconde linee — Dopo un primo quarto chiuso a +7 dai padroni di casa (21-14), a far spiccare il volo a New Orleans ci pensano le seconde linee. Jarrett Jack e Marcus Thornton, i cambi di Chris Paul e di Belinelli, segnano rispettivamente 6 e 7 punti nel parzialone che porta gli Hornets avanti 40-22 con 5’47 da giocare prima dell’intervallo. Una mazzata da cui la squadra di Jerry Sloan, assolutamente irriconoscibile, non si riprende più. David West è già a quota 18 a metà gara (praticamente la sua media stagionale), con gli Hornets avanti 50-33. L’ala forte di coach Williams supera quota 20 per la quinta volta in 8 gare giocate nel mese di dicembre, confermandosi in ottima forma. Belinelli segna i suoi primi punti (5 consecutivi) per firmare il +20 per gli Hornets a 9’19 dalla fine del terzo periodo (57-37), ed è ancora lui che colpisce con la tripla del +29 (70-41) con i Jazz già totalmente allo sbando con 6’18 all’ultima pausa. Sarà questo il massimo vantaggio della partita per i padroni di casa, replicato nel finale con Beli in versione assistman per Thornton (96-67 con la tripla a 3’14 dalla fine e poi il 100-71 finale a 45 secondi dalla sirena). Per Utah c’è solo una buona notizia: il ritorno in campo di Mehmet Okur. Il lungo turco, fuori per la rottura del tendine di Achille sinistro riportata lo scorso 17 aprile, è rimasto sul parquet per 11 minuti, segnando 2 punti (1/4 dal campo), servendo 1 assist e commettendo 2 falli. Quando anche lui sarà al 100% i Jazz saranno ancora più pericolosi, al di là di questo pesantissimo k.o.

New Orleans: BELINELLI 8 punti (1/3, 2/4), 4 rimbalzi, 3 assist, 1 recupero, 1 persa, 1 fallo in 24 minuti. West 23 (7/9, 9/9 tl), Thornton 19, Ariza 17, Paul 11, Jack 10. Rimbalzi: Okafor 11. Assist: Paul 10.
Utah: Millsap 14 (5/7, 4/4 tl), Jefferson e Williams 10. Rimbalzi: Millsap 6. Assist: Williams 5.

tratto da Gazzetta.it



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :