Fa quasi impressione, Barrea. Sembra un paese sospeso nel tempo. Si erge sul laghetto di Barrea, un lago artificiale che ha poco più di 100 anni, a pochi km da Pescasseroli, nel Parco Nazionale di Abruzzo. Barrea invece è molto più vecchia: c’era un castello, una volta, oggi ricostruito e finto a vedersi, che dominava l’altura su cui poi, nel Cinquecento, si formò il borgo. Ancora resistono gli antichi palazzi, con le loro belle porte e i portali che sono veri capolavori.
Barrea baciata dal sole caldo del pomeriggio inoltrato
Se fuori dal centro storico fa strano vedere i bambini che giocano per strada – i maschietti a pallone, le bambine a nascondino – varcato l’arco che immette nel borgo più antico si ha la sensazione di essere in un luogo abbandonato, deserto, disabitato. Forse è così, forse no, forse nei periodi di villeggiatura il borgo si popola e si rimpiange questa solitudine. Che comunque ha il suo perché. Perché affacciandosi di qua e di là si avverte un senso di compiaciuta decadenza, mentre tutto acquista un senso se ci si gode il tramonto sul lago dalla piazza-terrazza del paese, unica compagnia un gatto, un po’ malconcio, che si riscalda all’ultimo raggio di sole.
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