Basato su una storia vera: Dr Syn

Creato il 08 gennaio 2015 da Elgraeco @HellGraeco

Ci caschiamo ancora, per questa storia?
Apparentemente i produttori cinematografici ne sono convinti – due trailer su tre, ormai, ci assicurano che la pellicola che ci viene offerta è “basata su una storia vera”.
Quando abbiamo parlato di Hidalgo abbiamo visto come spesso capiti che certe affermazioni siano al limite del truffaldino.
E dire che Hidalgo era un film Disney.
Chi mai avrebbe pensato che Disney… spacciasse balle per una storia vera! Certo, ai tempi di Zio Walt, una cosa del genere non sarebbe mai capitata.

Credete?
State a vedere… Quanto segue, è basato su una storia vera.

*

Il 9 febbraio del 1964, durante la trasmissione “Walt Disney’s Wonderful World of Color”, Walt Disney presentò di persona al pubblico il primo episodio della nuova miniserie Disney: The Scarecrow of Romney Marsh.
Una serie basata, naturalmente, su una storia vera.

(Spiegaglielo, Walt):

“I libri d’avventura, di suspense e del mistero mi attirano sempre quando riguardano persone reali, o sono basate sulla vita di persone reali, come questi libri dell’autore inglese Russell Thorndike.
L’eroe di tutti le storie di Thorndike è uno dei più strani personaggi mai vissuti, un autentico “Dr Jekyll e Mr. Hyde” nella vita reale. Visse in Inghilterra quasi 200 anni or sono. Di giorno era un rispettabile membro della sua comunità, e di notte era il più grande contrabbandiere nell’intera nazione. Ma, come Robin Hood, per quanto fosse una spina nel fianco per la legge e l’ordine, era un eroe per la gente comune del suo tempo, perché tutto ciò che guadagnava col contrabbando, lo dava ai poveri e ai bisognosi.
Ecco dove operava, lungo questa costa qui, meglio nota a noi oggi come le Bianche Scogliere di Dover. Riceveva carichi di contrabbando dalla Francia, dal Belgio e dall’Olanda. E in questa regione dell’Inghilterra ancora oggi si parla della banda di contrabbandieri dello Spaventapasseri. E il suo soprannome derivava dalla maschera che indossava. E solo due degli uomini dei quali era il capo sapevano chi fosse davvero. Anche loro indossavano delle maschere.
Un po’ come queste. Questo si chiama Hellspike e questo Curlew. Ora, sono state scritte poesie e ballate riguardo a questo capitan Spaventapasseri, come quella che abbiamo per voi qui ora, e che prepara la scena per la nostra prima storia.”

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Peccato che fosse tutta una balla.

Non solo infatti The Scarecrow era un personaggio d’immaginazione, creato una cinquantina d’anni prima dall’ex attore inglese Russel Thorndike, ma Thorndike mai e poi mai aveva affermato che ci fosse alcunché di vero nelle sue storie sui contrabbandieri della palude di Romney, se non, appunto, che nella palude c’erano stati i contrabbandieri (e probabilmente c’erano ancora).
La serie delle avventure dello Spaventapasseri era cominciata nel 1915 con ‘Dr Syn: A Tale of the Romney Marsh’ – storia di un brav’uomo sposato con una donna troppo intraprendente (che volete farci, era spagnola). Scoprendosi tradito dalla moglie (col suo migliore amico – vatti a fidare), si abbandona ad una delle più intricate e sadiche vendette immaginabili, e strada facendo assume il ruolo prima dell’efferatissimo pirata Capitano Clegg, e poi la maschera dello spettrale Scarecrow, leader di una ciurma di contrabbandieri.
Non proprio una cosa “alla Disney” – e tutto completamente inventato.

Niente ballate popolari e poesie, niente leggende a bifolchi riconoscenti per gli exploit “alla Robin Hood” del nostro eroe.
Dr Syn è una serie divertentissima ma decisamente dark, che esplora temi come l’ossessione e la follia; ha retto benissimo gli anni, e ha ispirato il classico della Hammer, ‘Captain Clegg‘ (in italiano ‘Gli spettri del Capitano Clegg’), dove Clegg/Scarecrow ha il volto del grandissimo Peter Cushing.
Il film della Hammer uscì appena un anno prima della produzione Disney – ma la casa produttrice inglese fu costretta, per evitare problemi legali, a trasformare il ‘Dr Syn’ in ‘Reverendo Blyss’.

La miniserie Disney ha tutti gli elementi tipici della House of Mouse – produzione sontuosa, un ottimo cast, con Patrick McGoohan (dangerman, Il Prigioniero) nei panni di Syn; una bella canzone cantata con voce baritonale sui titoli di testa, e il personaggio opportunamente edulcorato – niente torture, niente adulterio e successiva vendetta, niente morti ammazzati. Scarecrow è un Robin Hood che combatte con quegli stessi Redcoats contro i quali i patrioti americani stanno combattendo nelle colonie. Ciò che gli interessa non sono i quattrini ricavati dal contrabbando e dall’evasione fiscale, ma piuttosto intralciare l’arruolamento forzato di giovani da parte della Marina Britannica – a tutti gli effetti, Syn/Clegg/Scarecrow in versione Disney è un combattente per la libertà che si ribella alla Corona.
E tutta l’intera faccenda è basata su una storia vera – ce lo ha detto Zio Walt in persona.

Ma perché raccontare questa balla?
Per il solito motivo, probabilmente: la casa produttrice non era certa che una pellicola basata su un semplice romanzo, per di più vecchio di mezzo secolo e scritto da un inglese, potesse inchiodare al video il pubblico per tre sere.

Ma c’è anche qualcos’altro – perché nel 1963, nel periodo natalizio, pochi mesi prima che la serie passasse sulle TV americane, una versione raccorciata e rimontata era stata distribuita nei cinema inglesi, col titolo di Dr. Syn, Alias the Scarecrow.

Il problema, in effetti, era squisitamente finanziario – a fronte della devastante crisi economica dell’immediato dopoguerra, il governo britannico aveva congelato i fondi delle aziende straniere depositati nelle banche inglesi.
Le compagnie di produzione americane si ritrovavano così con ingenti fondi bloccati in Gran Bretagna, senza la possibilità di recuperarli.
La Disney allora fece un accordo con il governo di Londra – Disney avrebbe prodotto pellicole sul territorio britannico, contribuendo così all’economia nazionale, a patto di poter accedere ai propri fondi nelle banche inglesi.
The Scarecrow of Romney Marsh era una delle pellicole comprese nell’accordo.

Ora, è importante notare che come intrattenimento per famiglie, il film Disney, così come la miniserie, non è un brutto prodotto – è un buon film d’avventura, girato in location suggestive, con un buon cast e una produzione di tutto rispetto.
Appiccicare quell’etichetta, “basato su una storia vera” non solo è inutile, e non necessario, ma è anche piuttosto imbarazzante – davvero nel 1700 c’era un tizio in Inghilterra che girava di notte vestito da spaventapasseri come atto di disobbidienza civile?
Ok ok, è l’Inghilterra, il paese di Spring Heeled Jack e di Jack the Stripper (no, davvero, the Stripper), non ci sorprendiamo di nulla, ma… davvero il tipo con la maschera da gufo era un suo luogotenente?
Andiamo…

Eppure è innegabile – cinquant’anni or sono, come oggi, spacciare una storia d’immaginazione per “vera” era considerato un buon modo per accrescere le aspettative del pubblico.
Che abboccava – allora come oggi.
Specie se un personaggio leggendario come Walt Disney in persona ci metteva la faccia.
C’è di che rifletterci, vero?

Per i più curiosi, il testo del romanzo originale di Russell Thorndike è reperibile gratuitamente online, attraverso il Progetto Gutenberg e varie altre fonti.
È passato un secolo, ma è ancora una lettura divertente (ed efferatissima).

***

[Questo articolo è stato scritto da Davide Mana per Book and Negative.
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