Basket: Dietro le quinte PMS, alla scoperta di chi la racconta.

Creato il 13 ottobre 2014 da Sportduepuntozero

Chi riporta le storie di una società di basket? Chi informa i tifosi di tutto quello che succede negli spogliatoi? Chi descrive azione per azione una partita giocata fuori casa? Chi ha l’onore di raccontare una vittoria stupenda ma nello stesso tempo si prende la responsabilità di annunciare una triste sconfitta?
Questa importante figura è il responsabile della comunicazione; colui che comunemente viene considerato addetto stampa ma che, in realtà, ha mansioni ben più ampie rispetto ai semplici rapporti con la stampa.
Domenico Marchese è la voce e la penna della Manital PMS Torino. E ricopre questo ruolo da ben prima che la squadra gialloblù finisse sotto i riflettori del basket di alto livello.
Con lui si interfacciano tutti e le sue mansioni vanno dalla radiocronaca delle partite, alla redazione dei comunicati stampa, ai rapporti con i giocatori e i dirigenti fino ad arrivare al pubblico e agli altri media. A seconda dello strumento che utilizza e a chi si interfaccia il suo lavoro cambia e deve essere in grado di informare e appassionare, cercando di essere allo stesso tempo obiettivo e diplomatico.
La radio: “quando faccio la radiocronaca delle partite il mio obiettivo principale e quello di trasmettere le emozioni in campo e fuori.
Non è sempre facile fare una radiocronaca: a seconda del campo “caldo” in cui giochi, può essere molto difficile. A Napoli l’anno della promozione in Adecco Gold sono stato insultato dai tifosi tutta la partita e devo ammettere che in quell’occasione rimanere calmo e sereno non è stato facile. L’unica volta, però, in cui sono rimasto assolutamente senza parole per una decina di secondi è stato l’anno scorso in gara5 contro Trento. La delusione e la sorpresa sono stati talmente forti che, per la prima volta in vita mia, mi hanno tolto letteralmente le parole di bocca. Credo, però, che quel silenzio abbia ben rappresentato le emozioni che stavamo vivendo agli ascoltatori”.
Gli articoli: “ scrivere i comunicati non è per niente facile. Io sono la voce ufficiale della società quindi devo essere diplomatico. Nello stesso tempo, però, non può mancare l’onestà intellettuale. Esattamente come la partita di domenica scorsa: onore a Biella perchè ha meritato di vincere”.
Come diceva Pirandello nel suo capolavoro “Uno, nessuno e centomila”, ognuno di noi recita una parte e indossa una maschera diversa a seconda della controparte con cui ha a che fare. Il responsabile della comunicazione ha molti interlocutori e tutti, molto diversi dagli altri.
La squadra: “io entro in punta di piedi nel team. Ci sono sempre ma sempre in modo discreto.
Con i ragazzi sono legato da una tradizione PMS di vecchia data che funziona benissimo come arma di distrazione di massa nei momenti peggiori: il fantacalcio. Così, i due momenti più importanti della stagione diventano la prima di campionato e l’asta del fantacalcio”.
Il pubblico: “ho un rapporto molto aperto con i tifosi. Quando vinciamo mi dicono tutti che ho una bella voce quando perdiamo, però, ho il sospetto che la reputino parecchio fastidiosa.
Il momento in cui vengo cercato di più dal pubblico èsenza dubbio il periodo delle trattative. Io però non posso dire niente altrimenti mi ritroverei senza lavoro il giorno dopo!”
I media: “lavoro per la PMS da tanti anni e all’inizio, quando eravamo in categorie più basse, avevamo noi tanto bisogno di giornalisti. Bisogna sempre ricordarsi da dove arriviamo quindi, adesso, do la massima disponibilità a tutti i media che si interessano alla società”.
Essere la voce di una società può sicuramente dare tante soddisfazioni, ma allo stesso tempo caricarti di responsabilità.
Apprestiamoci allora a vivere l’intensa stagione PMS anche attraverso le parole e gli scritti di Domenico Marchese, auspicando che al termine, questa volta, le parole non manchino, ma possano sgorgare a fiumi.


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