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Basket: Per FIP Piemonte il Progetto di Defibrillazione Precoce continua. Anche il primo corso per lo staff tecnico.

Creato il 11 dicembre 2013 da Sportduepuntozero

defibrillatoreIl basket piemontese è all’insegna della tutela della salute. A meno di due mesi dalla consegna al Presidente Fip Piemonte, Giorgio Mapelli del Defibrillatore Automatico da parte dell’Oisi, Organizzazione Italiana Sviluppo Innovativo, si è svolto il primo corso riservato allo staff tecnico sia femminile che maschile del Centro Tecnico Federale Piemontese per il corretto utilizzo di questo prezioso strumento.

Docenti del corso, svoltosi a Torino lo scorso sabato 7 dicembre, il dottor Gianluca Ghiselli e tre membri del suo staff. Il Defibrillatore Automatico è un apparecchio in grado di fare la diagnosi automaticamente, erogare la scarica elettrica se riconosce la fibrillazione ventricolare (FV) e di dialogare con la persona che lo utilizza per guidarla nell’impiego.

“Il Progetto di Defibrillazione Precoce in Ambito Sportivo avviato dall’OISI e Fip Piemonte continua; – ha dichiarato Giorgio Mapelli, che ha poi spiegato, – alla strumentazione, va necessariamente affiancata la capacità di utilizzo. Questo primo corso è stato un passo naturale e non sarà l’ultimo in questa direzione.
La Federazione intende proseguire ad investire formando persone in grado, all’occorrenza, di intervenire in maniera pronta, che siano in grado di utilizzare gli strumenti in modo appropriato, con i modi ed i tempi giusti, rispettando tutti gli importantissimi passi che anche precedono la defibrillazione vera e propria. Maggiore sarà la capacità pratica, minore sarà, probabilmente, l’impatto dell’emotività”.

Il Dottor Alessandro Capucci, primario cardiologo dell’Ospedale Civile di Piacenza ha spiegato in cosa consiste questo fenomeno: “La fibrillazione ventricolare è l’aritmia che, nel 90% dei casi, ferma il cuore. Il cuore non si muove più (non si contrae) perché viene attivato troppo rapidamente (anche 400-500 volte ai minuto). Non ha pertanto più la possibilità di distendersi e di contrarsi. Bastano pochi secondi di questa aritmia e la persona, colpita perde conoscenza. Una volta che inizia quest’evento, bisogna intervenire al più presto, in quanto, ogni minuto, si perde il 10% di possibilità di salvare questa vita. Non si possono superare i dieci minuti per non incorrere nella perdita di coscienza, il problema è che un’ ambulanza attrezzata, in una città media, ha un tempo di intervento medio non inferiore a dieci minuti, troppi per riprendere questi pazienti.”

La legge 120 del 2001 autorizza l’uso dei defibrillatori semiautomatici in ambiente non ospedaliero sia a personale non medico sia a personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica. Un’iniziativa importante per la tutela della salute in ambito sportivo. Tutti i tecnici, dirigenti ed arbitri dello staff tecnico piemontesi, hanno ottenuto, a fine corso, l’autorizzazione alla defibrillazione con AED (acronimo di Defibrillatore Automatico Esterno) Regione Piemonte n°3843.

Tatiana Zarik

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