Bassezze e calunnie contro di noi, senza alcun fondamento

Creato il 21 febbraio 2014 da Lapaginadistornara

Si sono ribassati alle minacce, alle ingiurie e alle infamie telematiche. NOI NON CI FERMIAMO

Stornara (21/02/2014): Sono molte le persone anziane e giovani, madri e padri di famiglia, artigiani e commercianti, che mi fermano per strada per ringraziarmi di aver smosso le acque su tanti problemi della nostra città. Viviamo in un periodo delicato sia per l’Italia, sia per la nostra Regione, Provincia e soprattutto per il nostro Comune, dove i problemi nazionali vengono scaricati al locale “quindi, più tasse”.

Se all’enormità di problemi in corso, ci si mettono anche quelli del nostro Comune, allora non ci resta che “la disperazione”. Alcuni giorni fa, abbiamo denunciato moltissimi dei problemi che invadono il nostro Comune, come ad esempio “la ASL, il Randagismo e le strade dissestate”. Ci aspettavamo una risposta da parte dell’Amministrazione Comunale di Stornara, sulla risoluzione di questi problemi, ma abbiamo avuto solo inutili “minacce e calunnie”. Abbiamo risposto con educazione, come semplici cittadini e volenterosi di risolvere i problemi della “Cosa Pubblica”, anche questo gesto d’umiltà da parte nostra “è stato inutile”.

Stiamo ricevendo ingiurie, senza alcuna motivazione, solo perché siamo stati portavoce dei problemi comunali e assistenziali. “Non ci vuole la zingara per indovinare” queste cose sono sotto gli occhi di tutti i nostri cittadini. Noi non sappiamo “cosa farcene delle vostre accuse e minacce” (ci rivolgiamo a falsi profili su Facebook), ci interessa solo cosa dicono i cittadini stornaresi.

Non vi nascondo, che raccoglieremo delle firme da consegnare nelle mani della nostra Prefettura, affinché qualcuno di dovere faccia luce su queste vicende. Ribadiamo, non è una guerra contro il Primo Cittadino, ma una guerra contro il sistema politico e amministrativo “che Egli rappresenta”. Noi tutti, ci stiamo adoperando per il bene della Città, contrastando avvolte quelle che sono decisioni, a nostro giudizio “ERRATE”. Non si possono risolvere i problemi, accusando la gente, ma bisogna lavorare insieme per un paese più vivibile.

Non ci piace fare la guerra contro “i mulini a vento”, ma ci piace essere persone “che vogliono riscoprire il vero senso civico e dell’appartenenza alla grande famiglia stornarese”. Cari concittadini, Stornara non deve invidiare niente a nessuno, ma di questo passo e con un degrado in atto, la nostra piccola città diventerà luogo di “perdizione e criminalità”. Ognuno di noi, deve fare di tutto per rendere Stornara “un paese sereno” dove si vive in armonia e sintonia. Certo, ci sono le idee politiche, la razza, il colore e il credo religioso, ma tutti insieme possiamo abbattere queste barriere.

Egregio Signor Sindaco Calamita, Lei non mi saluta e non parla con un suo cittadino da oltre due anni, se non vado errato “a causa di una sua delibera sul carnevale”, non è ammissibile che il Primo Cittadino non parli con un proprio figlio, visto che Lei funge da Padre di Famiglia per la nostra Città, non si è mai chiesto cosa penso di Lei, cosa voglio da Lei, perché ogni tanto la critico, perché faccio tutto questo, non le sembra ora di chiedermi queste cose?

Caro Signor Sindaco Calamita, non abbiamo niente da spartire e niente da condividere, però ogni tanto (no sempre) si fermi a riflettere sugli enormi problemi di noi cittadini, dei commercianti strozzati dalle tasse, degli artigiani senza lavoro, dei cittadini senza possibilità economica di pagare l’affitto, di quelle madri e quei padri che non sanno cosa dare da magiare al proprio figlio che chiede da mangiare, si chieda questo.

Ecco, non voglio che Lei faccia miracoli, ma almeno cerca di dare un po’ di speranza a coloro che le hanno dato la possibilità di amministrare questo piccolo paese. Non è con le ingiurie, cari amici di facebook, che si risolvono questi gravi problemi, ma con un confronto diretto, senza dire all’altro “cosa vuoi in cambio?”, noi non vogliamo niente, vogliamo solo essere cittadini di questa città, SENZA VERGOGNARCI DIFRONTE A CITTADINI DI CITTA’ LIMITROFE.

Giovanni Maddamma


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