Tra i risultati ottenuti dall’undicesima conferenza delle parti della Convenzione di Bonn, ovvero la Convenzione ONU sulla conservazione delle specie migratrici, sottoscritta da 115 paesi, Italia compresa, troviamo:
- l’eliminazione del piombo dalle munizioni da caccia entro il 2017;
- la messa al bando degli insetticidi pericolosi;
- un’attenzione maggiore ai possibili pericoli delle fonti di energia “verde”.
Numerose delibere sono stata mirate sia per salvare interi ecosistemi, sia singole specie. Di seguito i punti salienti.
Il piombo, assunto con l’ingestione di pallottole o pesi per la pesca (direttamente o all’interno di prede o carcasse di altri animali), è una delle principali fonti di avvelenamento per gli uccelli migratori. Altri rischi vengono dall’ingestione di roditori e insetti esposti a pesticidi (soprattutto veleni per topi anticoagulanti e insetticidi a base di carbammati e organofosfati), di esche avvelenate o di carcasse di bestiame trattate con farmaci come il Diclofenac (questo è particolarmente un problema per gli avvoltoi, ormai sull’orlo dell’estinzione per questa ragione).
Le soluzioni identificate per questi problemi prevedono la rimozione delle cause di avvelenamento, e il lavorare di fianco a chi ha interessi economici in gioco per favorire la transizione. Vanno quindi eliminati dal mercato gli insetticidi pericolosi, che andrebbero sostituiti con prodotti eco-compatibili o con tecniche diintegrated pest management che prevedono l’uso combinato di insetticidi e di predatori naturali per gli insetti nocivi, e i rodenticidi anticoagulanti, eccetto che per la lotta contro le specie alloctone, che andrebbero sostituiti da misure preventive anti-roditori. L’uso di esche avvelenate contro i predatori per proteggere il bestiame e la selvaggina viene anche bandito, ma questo è un problema minore per l’Italia, visto che la pratica era già vietata.
Quanto al diclofenac, un principio attivo presente in molte medicine contro i dolori articolari, viene proibito per uso veterinario e viene raccomandata la sua sostituzione con altri farmaci più eco-compatibili. Infine, l’uso di munizioni e pesi da pesca di piombo viene bandito da tutti gli ambienti (acquatici e terrestri), e deve essere sostituito da alternative non tossiche entro tre anni, in accordo con i produttori.
Altre delibere della convenzione affrontano le preoccupazioni nei confronti di ventuno specie di squali, razze e pesci sega a rischio, dello zifio (anche detto balena dal becco d’oca), e soprattutto dell’orso polare a rischio per via del riscaldamento globale. Tra gli uccelli, sono stati annessi alle liste delle specie da salvaguardare (Appendice I) il piro-piro semipalmato del sud America, il piovanello beccosottile delle Filippine, la ghiandaia marina europea e l’otarda. L’anguilla è finalmente stata aggiunta in Appendice II e gode ora di protezione dalla pesca indiscriminata. Tre piani d’azione sono inoltre stati approvati per proteggere l’argali, una pecora selvatica asiatica, la tartaruga marina comune e il falco sacro.
Infine, un’iniziativa speciale riguarda la protezione di alcuni mammiferi migratori dell’Asia, soprattutto l’antilope saiga, il leopardo delle nevi e il cammello della Battriana.
Infine, la Convenzione, per la prima volta, ha evidenziato e posto in agenda anche il rischio causato a uccelli, pipistrelli e cetacei dalle tecnologie per la produzione di energie rinnovabili. La conferenza ha infatti prodotto e adottato line guida su come dispiegare in modo eco-sostenibile pale eoliche, pannelli solari, dighe e altre forme di produzione di energia alternative.
Ora si deve solo aspettare e sperare che tutti i paesi firmatari, a partire dall’Italia, recepiscano le linee guida promosse dalla convenzione per la protezione dei migratori, dei quali non possiamo fare a meno se vogliamo allontanare il rischio di collasso ecologico.
(fonte: http://www.nationalgeographic.it)