Provate a parlare di un film che ritenete ormai un cult, un vero e proprio capolavoro riconosciuto, in sole 1800 battute.
Impossibile.
Almeno per me, che a questa regola ho sforato più o meno ampiamente.
Fortunatamente, però, gli amici di V-Quadro mi hanno perdonato, e nella puntata di lunedì hanno mandato in onda il mio contributo ugualmente.
Se volete ascoltarlo (anzi, dovete) potete trovare il podcast QUI.
In seguito, così che non vada perso, e arricchisca questo blog in cui, sì, questa perla di film mancava, il mio breve, seppur lungo, scritto:
Il cinema ha poteri illimitati.
Può far credere a mostri e alieni, può mostrarteli, può rendere vera la magia, può far volare su di una bicicletta come vivere su un altro pianeta.
Il cinema può anche fare la cosa più potente di tutte: può cambiare la storia.
Mettete questo potere nelle mani esperte di Quentin Tarantino e quello che avrete è un film indimenticabile che la storia la rimaneggia, la raggira e la rende così godibile che si vorrebbe fosse possibile.
Con Bastardi senza Gloria, il regista gongola in quello che è un terreno nuovo per lui, abituato com’è a raccontare di eroi solitari e moderni, di spose in cerca di vendetta, di criminali pulp o di trafficanti di droga, facendo il suo ingresso nel genere storico.
Ma veniamo al film stesso, veniamo a quei Bastardi che senza nessuna gloria combattono a loro modo i tedeschi nemici. Al servizio dell’esercito degli Stati Uniti e del tenente Aldo Raine, questo manipolo di soldati uccide ogni nazista che incontra, togliendogli lo scalpo, come marchio di fabbrica, o imprimendo ai sopravvissuti una bella svastica in fronte.
I Bastardi però mirano in alto, e la loro missione è quella di uccidere il Fuhrer stesso.
Quello che i Bastardi non sanno, è che un’altra giovane ragazza mira a distruggere l’intero potere del terzo Reich.
E’ Shoshanna Dreyfus, scampata in tenera età alla strage della sua famiglia, che si è ricreata una vita a Parigi gestendo una sala cinematografica. Entrata nelle mira romantiche dell’eroe di guerra Frederik Zoeller, sarà scelta assieme al suo teatro, per ospitare l’anteprima del film alle gesta di Zoeller dedicato, a cui saranno presenti tutte le più importanti autorità, Fuhrer compreso.
Un’occasione unica, un’occasione che anche i Bastardi hanno intenzione di sfruttare.
Quello che né Shoshanna né Aldo e compagni sanno, però, è che nel loro cammino sta per incappare il colonello Hans Landa, investigatore sopraffino che capisce tutto, subito.
Come andrà a finire?
Sarà un bagno di sangue e di fiamme, sarà un finale epico come epico è tutto il film, che mescola ironia e genialità, un finale che solo Tarantino poteva permettersi, giocando con il passato, con il cinema stesso e con la Storia, quella con la S maiuscola.
Perché davanti ai grandi, anche questa può piegarsi al loro volere.