Sì perché, visto che c’è stato il sorpasso e le donne leggono più degli uomini, è normale che diventino sempre più le protagoniste della letteratura (e delle serie tv!).
Janet Evanovich, americana del New Jersey, era una segretaria prima di cominciare a scrivere romanzi rosa. Ne ha scritti dodici e poi è passata al giallo, ma il rosa è rimasto diluito nella sua scrittura ed è parte del suo attuale successo. La sua protagonista, Stephanie Plum, è bella, sexy e si veste succintamente quando ha bisogno di creare scompiglio e ottenere qualcosa.
Inoltre è impulsiva, disoccupata, completamente al verde, con una macchina scassata che va a olio più che a benzina e che fa più rumore di un trattore. Per questo si procura un lavoro assurdo: deve trovare delle persone alle quali è stata anticipata la cauzione, ma che non si sono presentate al processo. Deve catturarle e consegnarle alla polizia, così potrà incassare la percentuale. In pratica è una cacciatrice di taglie, una bounty hunter: mestiere realmente esistente negli Stati Uniti.
Insomma Stephanie diventa un’investigatrice con tanto di manette, pistola e spray da spruzzare negli occhi dell’aggressore.
Per catturarlo, pensa bene di rubargli la macchina così potrà prendere due piccioni con una fava: usare l’automobile di Morelli invece della sua che è un catorcio e aspettare che lui si faccia vivo per riavere la macchina, spruzzargli lo spray paralizzante e consegnarlo alla polizia.
Ma le cose non vanno come previsto e Morelli la raggiunge in casa, salendo dalla scala antincendio, e la ammanetta all’asta della doccia.
«Stare nuda e gocciolante di fronte a Joe Morelli completamente vestito, era la stoffa di cui sono fatti gli incubi».
E visto che lei si rifiuta di dirgli dove ha messo la calotta dello spinterogeno della sua macchina, Morelli la lascia lì e se ne va. Prima di andarsene, in un impeto di pietà, le dà il telefono.
“Ranger?”
“Chi parla?”
“Stephanie Plum. Ho un problema”.
Ci fu una pausa di un paio di secondi e me lo immaginai che si sedeva sul letto, improvvisamente all’erta.
“Che problema?”
Alzai gli occhi al cielo, incapace di credere del tutto a quello che stavo dicendo.
“Sono ammanettata all’asta della doccia e ho bisogno che qualcuno venga ad aprire le manette”.
Un’altra pausa, poi Ranger attaccò il telefono. Rifeci il numero, premendo i pulsanti con tanta forza che quasi mi ruppi un dito.
“Sì!” rispose Ranger, in tono incazzato.
“Non riattaccare! E’ una cosa seria, maledizione. Sono intrappolata nel mio bagno. La porta del mio appartamento è chiusa e nessuno ha la chiave”.
“Perché non chiami gli sbirri? Loro amano queste stronzate”.
“Perché non voglio spiegare niente alla polizia. E, a parte questo, sono nuda”.
“Eh, eh”.
Da questo primo romanzo è strato tratto il film omonimo One for the Money, interpretato Katherine Heigl, la bionda Izzie di Gray’s Anatomy, che per l’occasione si è fatta mora. Il film è uscito negli Stati Uniti nel gennaio 2012, mentre in Italia non si è ancora visto.
A partire dal sesto romanzo, 6 nei guai (carta e ebook, titolo originale Hot Six), Janet Evanovich è salita al primo posto della classifica dei libri del New York Times e da allora ci è risalita per altre 11 volte. Se tanto mi dà tanto, ci finirà anche Notorius Nineteen, il prossimo romanzo che uscirà alla fine di novembre.