La vita è questione di atteggiamento. Non è che voglio sempre iniziare con frasi ad effetto altamente condivisibili, è la premessa doverosa per gustare il fallimento odierno.
Dicevo, l’atteggiamento, sì. E’ questione di mentalità, di modo di porsi, di attitudine positiva. Non è facile per una pessimista cronica e cosmica come me. Però una ci prova: è chiaro che con il sorriso non è che la vita svolti da un giorno all’altro, ma è la giusta base per vivere più serenamente e per affrontare i momenti difficili. Io quando sto male ad esempio guardo “Lezioni di felicità”, perchè fondamentalmente è un coloratissimo atto di ribellione contro la negatività imperante. Io vorrei provare ad essere come la protagonista, come Odette (se non sapete di cosa sto parlando accattatevi il film perchè è meraviglioso, senza se e senza ma). E’ un’impresa titanica: da quella che scrive sette depressissime pagine di una lettera altrettanto depressa a quella che scrive una lettera di una pagina sola che salva un uomo dal suicidio, un uomo che si rivolge a costei per imparare ad essere felice. Ecco cosa voglio diventare.
Da dove iniziare? Beh, certo, il cambiamento deve essere interiore. Io però sono partita dall’esterno. Mi circondo di cose colorate, leggo libri allegri, guardo film variopinti, cerco la bellezza ovunque, e intanto, molto lentamente, ma molto lentamente, lemme lemme, con una flemma provvidenziale, provo a rivoltare le mie interiora, in senso figurato ovviamente: cerco di essere meno negativa, più accogliente, più ben disposta verso il prossimo.
Oggi sarebbe bastato veramente poco, quel cicinin in più del titolo, per assomigliare più a una persona normale che non a un paria. Il condizionale è d’obbligo perché quel cicinin non c’è stato e dunque sono arretrata di varie posizioni lungo il mio personale cammino per diventare come Odette. Uffa.