La serie è attualmente al quinto episodio (in onda ieri sera) ed è già stata rinnovata per una seconda stagione.
Ora facciamo finta di non aver mai sentito parlare di Psycho in vita nostra per evitare anche solo lontanamente ogni impossibile paragone e andiamo avanti.
La location è da manuale: White Pine Bay è piccola cittadina sperduta nella provincia americana, all'apparenza mite e tranquilla, ma che sotto sotto cela ogni sorta di segreti. Se vi fischiano le orecchie o avete un forte senso di dejavu, state tranquilli, non siete da soli. Fortunatamente lo scenario ricorda più Twin Peaks che Pretty Little Liars, e di questo siamo già grati: passateci una buona tazza di caffè nero come il buio di una notte senza luna e una bella fetta di crostata di ciliegie e non ne parliamo più.
Passando al comparto tecnico non c'è di che lamentarsi. Il livello qualitativo della serie è generalmente alto da un punto di vista di regia, fotografia, varie ed eventuali e il casting è quasi impeccabile.
Naturalmente il paragone con Anthony Perkins non sussiste ma apprezziamo gli sforzi del ragazzo e tolleriamo persino i sostenitori di una certa (vaghissima) rassomiglianza tra i due; di certo comunque Highmore ha studiato per bene la parte e fa la sua bella figura. D'altro canto, Norman si trova di fianco ad una Norma Bates eccezionale, una Vera Farmiga sensualissima, fragile e folle, barlume di luce o figura maledetta, dalla quale sembrano dipanarsi tutte le vicende dello show così come della vita del figlio.
Qualche problema di sorta presentano tuttavia sceneggiature e dialoghi.
Prepotentemente ridondanti quando non se ne sente assolutamente la necessità - che il rapporto tra Norma e Norman sia patologicamente morboso se ne sono accorti pure i sordi, i ciechi e gli scimuniti, non c'è bisogno di urlarlo ai quattro venti ogni 3 nanosecondi - risultano invece inefficaci o poco incisivi quando si tratta di insistere su ambientazione e comprimari.
Ad oggi, dopo cinque episodi, io personalmente fatico persino a ricordare i nomi di questi personaggi, talmente tagliati con l'accetta da essere ormai decaduti nella mia mente a delle mere categorie astratte: ci sono le due fidanzatine di Norman (la sfigata malaticcia e la cheerleader, che il triangolo adolescenziale non ce lo facciamo mancare nemmeno per sbaglio), il deputy figo che si sbatte Mrs. Bates, il fratellastro buonannulla, il Richard Alpert e via dicendo...Nonostante questi evidenti difetti la serie rimane comunque abbastanza interessante e soprattutto, IMHO, è interessante la declinazione delle tematiche sessuali e di violenza.
In Bates Motel sembra non esserci scissione alcuna tra sesso, violenza, ossessione e tortura, tanto nel rapporto patologicamente disturbato tra Norma e Norman, quanto nell'ossessione di quest'ultimo per la sevizia, la crudeltà brutale dello stupro dello sfruttamento e del dolore ritratti nelle pagine del diario/hentai. Ed è particolarmente significativo che Norman, una volta convinto che i fatti rappresentati nel diario siano reali, ne sia ancora più assuefatto ed affascinato.LA MIA VALUTAZIONE: 3/ 5 Stelline