E' morto l'uomo che più ha fatto per la
liberazione
del genere umano- L'Unità del 6-3-1953
Batiuska Stalin, il paranoico, che assassinò non meno di un milione e mezzo di comunisti e circa 15 milioni di cittadini sovietici, fra cui gran parte dell'intellighenzia bolscevica, della politica, della scienza e della cultura, ossessionato dal timore di congiure. Quello che, solo in Ucraina, dove avvenne l'Holodomor -riconosciuto solo nel 2008, come crimine contro l'umanità, dal Parlamento Europeo- provocò 3.500.000 morti di fame, e, in tutta l'URSS, 6 milioni. Eppure, a Mosca, per il 60° anniversario della sua morte, Stalin era stato ricordato dai discendenti degli alti ufficiali del regime, con uno spettacolo teatrale al Museo Sakharov. Il 70% dei russi pensa che Stalin sia stato «un leader saggio», che ha portato «prosperità all’Unione Sovietica», ed afferma che la figura di Stalin è storicamente più importante per avere vinto la Seconda guerra mondiale che non per i suoi crimini. I comunisti russi hanno raccolto 100mila firme per una petizione che ridia a Volgograd il nome di Stalingrado. Ma anche in Italia permane un’esaltazione ossessiva di Stalin, per il suo operato a favore del bene dell’Umanità, fulgido esempio di costruzione del marxismo-leninismo, vedi partitucoli come PMLI e CARC. Anche l’intellighenzia nostrana, ai tempi, si prosternava agli elogi del Migliore, collaboratore del criminale sovietico. Secondo gli archivi della NKVD, per l'intero periodo 1924-1953, i condannati a morte, come nemici del popolo e servi degli imperialisti, sarebbero stati quasi 800mila, tra di loro i migliori tra i comunisti puri e duri, come Trotsky, Kamenev, Rikov, Kirov, Zinov'ev, Bucharin, Tomskij, Ordzonikidze, Radek. Dopo l'avvento del fascismo, centinaia di esuli politici italiani si erano rifugiati in URSS, ospitati nella famigerata Casa sul Fiume, a Mosca. Molti di loro, circa 200, accusati di spionaggio, trotskismo, bordighismo, furono arrestati e sparirono, nella notte, prelevati da agenti della Polizia segreta e ingoiati da auto nere. Stalin: tanto amato, persino dai suoi immediati collaboratori, che si vocifera che, sul letto di morte, dato che non schiattava mai, alcuni di loro lo finirono, soffocandolo con dei cuscini. Franco Bifani
Al "migliore" e fedele cooperatore di Stalin Fidenza ha dedicato la via di primaria importanza che attraversa l'intera città da est ad ovest. L'articolo della Gazzetta risale al 1992, una autorevole quanto giusta rimostranza di Renato Frati avverso a questa scelta che definisce "vergognosa".