Parte la nuova miniserie del personaggio ideato da Roberto Recchioni e Leomacs.Pietro Battaglia è un vampiro siciliano, assassino e nemico di tutti, che attraversa e manipola i momenti più oscuri della storia italiana.
La figlia del capo, il primo numero di Battaglia in formato pocket è al contempo il debutto della nuova incarnazione editoriale del personaggio ma anche il segnale di un ulteriore passo da parte dell’Editoriale Cosmo: dopo aver pubblicato in edicola storie provenienti dal mercato fumettistico francese e americano (e ristampato varie opere di autori italiani), propone la sua prima produzione italiana inedita. Un esordio tanto atteso e un'operazione coraggiosa. E le aspettative sono state (quasi tutte) ripagate!
1930. Benito Mussolini chiacchiera con un vampiro mercenario, suo "uomo di fiducia" di cui si è servito per salire al potere. Il vampiro risponde al nome di Pietro Battaglia e lo stesso Duce gli affida il compito di proteggere sua figlia Edda, appena sposatasi con Galeazzo Ciano, console italiano in Cina. L'intricato rapporto tra Battaglia ("angelo custode senza aureola") ed Edda Ciano si infiamma a Shanghai nel 1935, quando Battaglia la salva da un'aggressione, prolungandosi fino al 1944, alla fine della Seconda guerra mondiale.
Questa la trama. Anche chi dovesse fermarsi al solo aspetto esteriore, potrebbe notare la commistione tra eventi storici e fiction. Mettere un vampiro supercattivo nella stessa storia con Mussolini e Galeazzo Ciano può far storcere il naso a molti (anche solo per le inconsistenti accuse di velato fascismo sollevate da alcuni lettori, che probabilmente hanno associato con una certa superficialità la sola presenza di Mussolini a una sua implicita esaltazione). Interessante invece l'idea di scegliere il punto di vista di Edda Ciano per narrare la storia (piuttosto che quello del protagonista, come sarebbe stato scontato fare). Molto azzeccati i momenti storici scelti per narrare i retroscena fantasiosi, che colgono avvenimenti effettivamente bui della Storia. Se volessimo trovare un difetto nel plot, forse sarebbe l'evidente buco temporale tra il 1935 e il 1944: narrare quanto avvenuto ai personaggi in quel periodo, tutt'altro che povero di avvenimenti, avrebbe forse dato ulteriore consistenza alla storia.
Il soggetto dell'albo è di Roberto Recchioni, supervisore della testata, mentre la sceneggiatura è di Michele Monteleone, giovane autore di cui abbiamo parlato più volte recentemente (per Roberto Recchioni presenta: I maestri dell’Orrore #0 - L’ospite di Dracula, per il Dylan Dog Color Fest #14 e per Nick Banana – Gli Anni Segreti). Monteleone durante una recente video intervista a Napoli Comicon ha confermato la difficoltà con cui noi italiani riusciamo a confrontarci con la storia del nostro Paese, a differenza ad esempio degli States, dove ciò viene fatto con notevole disinvoltura. La Storia stessa (quella con la S maiuscola) ha un indubbio fascino ma può anche essere un terreno accidentato e difficoltoso in cui avventurarsi; in queste pagine, comunque, gli autori sembrano evitare gli ostacoli grazie anchealla semplicità e linearità del racconto.
Tornando a questo numero uno, sottolineiamo come sia Michele Monteleone che Fabrizio des Dorides siano autori decisamente da tenere d'occhio. Con quest’albo hanno realizzatoquelpo' di sano noir alla Sin City di cui a volte si avverte la necessità. Questo non solo per l’uso del bianco e nero (meno netto rispetto a quanto avviene nella tradizione milleriana), ma per l’atmosfera, per la crudeltà, per il fascino nascosto verso il peccato.
Insomma, programmaticamente gli autori hanno voluto seguire la via della provocazione: osare senza addolcire mai la pillola. Ci sono momenti splattere scene al limite del disturbante, in una maniera quasi inedita per un fumetto da edicola (un altro esempio sporadico può essere rappresentato dai toni molto forti dei recentissimi Dragonero #22 e 23). Del resto, nel genere e nel formato, Battaglia richiama alla mentel'onda "nera" del fumetto italiano degli anni '60, da Kriminal a Satanik, da Necron a Zora la vampira, senza tralasciare ovviamente l'immancabile Diabolik. E di sicuro, anche le prossime avventure di Battaglia non mancheranno di provocare e irritare alcuni lettori, tra la ricerca di Aldo Moro e la strage di Ustica, fino ad arrivare ai giorni nostri e ai rapporti tra la camorra e la mafia cinese. Le prossime storie saranno sceneggiate (nell'ordine) da Giulio Antonio Gualtieri, Giovanni Masi e Stefano Marsiglia e disegnate da Ryan Lovelock, Francesco Francini e Riccardo La Bella: tutti autori molto giovani ma altrettanto promettenti.
Poster promozionale del prossimo albo.
Di sicuro, Battaglia può essere un primo passo verso una stagione di rinnovato dinamismo e coraggio nelle scelte, in cui il fumetto italiano riesca a superare certe regole ferree ormai assodate e scontate per provare a stabilirne di nuove. Ogni rivoluzione ha bisogno di una prima pietra, e di certo quest’albo può fornire spunti per ragionare sui formati editoriali, sulle tematiche che è possibile affrontare e sulle contaminazioni da altri media.
Su queste basi, potremmo sicuramente affermare che si tratta di uno dei migliori debutti dell’anno!Il Sommo Audace