«Il governo delle slide e degli annunci sa colpire solo ed esclusivamente i più deboli, in questo caso i 3 milioni e mezzo di lavoratori pubblici, che sono stati in questi ultimi anni la cavia di tutti i governi che si sono succeduti.»
«Forse» osserva Battaglia «è giunto ora il momento di unire tutte le forze democratiche per reagire allo sciacallaggio di una politica che fa soffrire solo ed esclusivamente i più deboli, mentre i soliti furbi possono continuare a godere di rendite di posizione che li mettono al riparo dalla crisi che ha già distrutto il ceto medio, facendolo precipitare sulla soglia di povertà»
«Risulta inaccettabile che si tocchino ancora una volta i pubblici dipendenti invece di intervenire in modo drastico sulle pensioni d’oro, sulle poltrone d’oro e sulla logica dell’assegnazione degli incarichi, sullo spreco di più di 3 miliardi di euro che ogni anno vengono impiegati per pagare le consulenze pubbliche, sul costo dei servizi esternalizzati, che sono molto meno economici di quelli realizzati direttamente dalle amministrazioni, e sulla montagna di soldi spesi per il finanziamento dei partiti» prosegue Battaglia,
«Se il governo e il parlamento vogliono uno scontro politico, visto che continuano a negare il diritto alla sopravvivenza a milioni di lavoratori pubblici con stipendi bloccati dal 2010 e con contratti scaduti dal 2009, la Confsal-UNSA avverte in modo chiaro che sarà presente a questo scontro, e annuncia lo stato di agitazione e che tornerà in piazza per difendere il salario, il lavoro e i lavoratori pubblici.»