Quando martedì Tim Cook, il nuovo grande vecchio della Apple, ha presentato il nuovo Apple Watch (ve lo siete perso? Controllate tutte le sue features e caratteristiche innovative, come la Digital Crown, andando QUI, e QUI invece per saperne di più sul prezzo), le uniche reazioni che si sono udite in sala sono state esclamazioni di sorpresa e stupore; ma se il pubblico avesse saputo quello che è il vero contenuto del dossier “Batteria Apple Watch” (non esiste nessun reale dossier, ma per comodità andremo a definire così il problema di cui andiamo a trattare in questo articolo), avrebbe pronunciato ben altre onomatopee.
Durante l’evento, infatti, il CEO della Apple ha chiaramente affermato: “[L'Apple Watch] può essere indossato tutto il giorno, in ogni occasione”. Che possa essere adatto sia ad un pranzo di gala che ad un’uscita con gli amici, non lo mettiamo in dubbio, ma è su quel “tutto il giorno” che ci sentiamo di porre un punto interrogativo. Tim Cook infatti aveva liquidato il problema “Batteria Apple Watch” semplicemente citando il nuovo sistema di ricarica induttiva, senza però specificare le reali prestazioni della batteria stessa. Tanto che, in merito, la rete si è scatenata: il blogger di lunga data John Paczkowski, che già aveva definito la prestazione di Bono Vox e della sua band all’evento Apple “il peggior concerto della storia degli U2″, ha scritto su Twitter che forse lo stesso Bono dovrebbe chiedere a Tim Cook maggiori dettagli riguardo a ciò che si cela dietro al silenzio sul problema “Batteria Apple Watch”.
Ed è sempre lo stesso Paczkowski, sulle file del sito Re/Code, che svela il mistero del “Batteria Apple Watch”: la durata effettiva sarebbe un giorno, più o meno. Supposizioni, naturalmente, poichè Nat Kerris non si è espressa chiaramente: come un venditore di auto usate che, alla classica domanda su quanti chilometri possa fare l’auto con un litro, risponde “Ehm, vi ho già fatto vedere i sedili reclinabili?”, la portavoce della Apple ha affermato, ma senza andare più a fondo sul nostro problema “Batteria Apple Watch”, che “gli utenti potranno caricare l’Apple Watch quotidianamente”.
L’Apple Watch sembra così fare una magra figura, soprattutto se raffrontato con i suoi diretti concorrenti: il Samsung Galaxy GEar 2, ad esempio, copre due giorni, mentre lo smartwatch Pebble addirittura una settimana. Ma Nat ha subito cercato di mettere una pezza sul buco provocato dalla “Batteria Apple Watch”: “C’è un sacco di nuova tecnologia, dentro l’Apple Watch, e siamo sicuri che le persone ameranno utilizzarla quotidianamente” ha affermato. E ancora: “possiamo anticipare che gli utenti potranno mettere in carica l’Apple Watch durante la notte, ed è per questo che abbiamo sviluppato un innovativo sistema di carica che combina la tecnologia MagSafe con la ricarica induttiva.”
Non siamo sicuri che la tecnologia MagSafe possa farci chiudere un occhio sopra lo scottante dossier “Batteria Apple Watch”, poichè, finchè si tratta di accessori (e questo l’Apple Watch è, almeno finchè non potrà operare senza un iPhone), la batteria è determinante nella scelta del prodotto, ed è la caratteristica che più risalta sulle altre.
Un’app che monitora costantemente lo stato fisico dell’indossatore? Favoloso. Un display che può variare in qualsiasi stile desiderato? Magnifico. Una batteria che dopo 24 ore muore, e che ti lascia con al polso un’inutile scatoletta di metallo? Agghiacciante.
Che questo sia il primo tonfo della Apple di Tim Cook? Beh, noi aspettiamo a trarre conclusioni (anche perchè non siamo sicuri che sia il primo), ma appena avremo modo di provarlo di persona saremo in grado di darvi la nostra impressione finale; per ora non ci è piaciuto troppo come la Apple ha affrontato il problema “Batteria Apple Watch”, poichè ha dato un argomento non da poco ai detrattori della Grande Mela Morsicata.