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Battisti choc in una intervista: “Sono perseguito dallo Stato italiano e in Brasile dal sistema giudiziario”. Delirio allo stato puro per il Charles Manson dei Pac

Creato il 22 gennaio 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Delirio allo stato puro per il Charles Manson dei Pac

di Iannozzi Giuseppe

Battisti choc in una intervista: “Sono perseguito dallo Stato italiano e in Brasile dal sistema giudiziario”. Delirio allo stato puro per il Charles Manson dei Pac
“Sono un perseguitato”: lo ha dichiarato un Cesare Battisti sempre più fuori di melone in un’intervista a un periodico brasiliano. Battisti parla anche del presunto “coraggio” dell’ex presidente Lula, che ha detto “no” alla sua estradizione in Italia. Poi attacca il sistema giudiziario del Brasile, non contento di buttare fango addosso allo stato di diritto italiano.

Battisti choc in una intervista: “Sono perseguito dallo Stato italiano e in Brasile dal sistema giudiziario”. Delirio allo stato puro per il Charles Manson dei Pac
“Se Lula avesse deciso prima del 31 dicembre, ultimo giorno della sua presidenza, gli avrebbero dato addosso, perché‚ sconfiggere me equivale a sconfiggere lui. Ora, l’obiettivo principale della destra brasiliana è quello di colpire il governo della presidente Dilma Rousseff“, sbotta il terrorista Battisti. L’intervista è stata rilasciata a un settimanale di sinistra, Brasil de Fato. Battisti prosegue: “Sono un perseguitato perché scrittore, e con un’immagine pubblica. Se non fosse così sarei uno dei tanti, come diversi italiani usciti dal paese per lo stesso motivo. Sono perseguito dallo Stato italiano e in Brasile dal sistema giudiziario”. A parlare è come sempre un uomo che delira: Battisti non è uno scrittore, tuttalpiù uno scrivano sgrammaticato, e poco o nulla importa che all’estero qualche microscopico editore abbia stampato un po’ di copie dei suoi libelli. Cesare Battisti non ha mai goduto di alcuna fama se non per quella di terrorista, di pluriassassino dei Pac. Il mondo ha imparato a conoscerlo un po’ più bene da quando è fuggito in Brasile, dopo che la Francia ha fatto fuori l’abominevole dottrina Mitterand. Cesare Battisti tuttalpiù verrà ricordato come uno dei peggiori assassini che il mondo civile abbia mai avuto. Sarà insieme a Charles Manson, il quale però vigliacco non è, cosa che invece non si può assolutamente dire del terrorista-coniglio Cesare Battisti.

Battisti, riferendosi alla decisione presa dal Supremo Tribunal Federal brasiliano di tornare a esaminare, a febbraio, sputacchia: “Non esiste alcun paese nel mondo nel quale un’estradizione non sia decisa dal capo dell’esecutivo. Immaginiamoci se quanto ha deciso il potere giudiziario brasiliano fosse accaduto in un altro paese, per esempio la Francia. Sarebbe assurdo, impensabile”.

Gli viene poi chiesto il suo parere circa le ripercussioni sulla sua vicenda: “E’ difficile parlare di questo, è la ragione per la quale sono rimasto traumatizzato ed ho avuto bisogno di uno psichiatra. Mi basta vedere in Tv qualsiasi cosa riguardante l’Italia anche non su di me e subito… perdo il controllo, entro in uno stato semi-cosciente. Ieri, per esempio, una rete tv brasiliana ha parlato di Berlusconi con le sue prostitute e mi è bastato sentire la notizia Italia per rimanere cosi… (tremolante). Quando il mio caso è diventato internazionale, è diventato anche una moneta di scambio per molte cose. Hanno fabbricato un mostro che non ha niente a che vedere con me”.

Battisti dunque perde il controllo. Una persona che perde il controllo non è affidabile, è pericolosa per la società. Battisti non cerchi di spacciarsi per vittima dei media o dello stato di diritto italiano, perché nessuno mai al mondo lo crederà agnello sacrificale. La realtà è un’altra: Cesare Battisti è stato condannato in via definitiva per ben quattro omicidi a sangue freddo, per aver partecipato alla lotta armata. La smetta dunque di farsi venire le crisi “tremolanti”, perché in Italia e nel resto del mondo lui Cesare Battisti è quel che è, un terrorista, un pluriassassino della peggior specie che nessuno mai perdonerà, né Dio né il Diavolo.


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