ripreso dal blog nove febbraio (http://www.novefebbraio.it/dibattiti/battisti-lula-la-visita-ufficiale-di-berlusconi-e-le-manifestazioni-contro-il-brasile)
Le obbiezioni giuridiche del governo Brasiliano sono state efficacemente contestate da vari giuristi
http://www.diritto.net/dirittonet-home/diritto-internazionale/3697-la-posizione-del-brasile-sullestradizione-di-battisti-in-contrasto-con-il-diritto-internazionale.html
In mezzo al bailamme delle proteste però rischia di rimanere in ombra il tema di quali siano stati i rapporti fra il nostro Governo e quello di Brasilia su questo tema
Solo 6 mesi fa c’è stata una visita ufficiale del Presidente del consiglio il quale ( lasciamo stare i pettegolezzi sulle notti brave) ha accettato che Lula dicesse durante la conferenza stampa congiunta «prenderà una decisione dopo avere ricevuto il rapporto dell`Avvocatura generale dello Stato, che sta valutando le carte ` della Corte Suprema..In ogni caso, si tratta di una questione giuridica e non politica. Confesso con molta tranquillità che rispetterò la Costituzione brasiliana. Prenderò la decisione in maniera indipendente ma quale essa sarà, nei rapporti tra Brasile e Italia non ci sarà nemmeno un graffio».
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=47967820
Queste parole sono state dette in un occasione ufficiale e il Presidente del consiglio Italiano ha accettato che si dicesse che anche in caso di denegata estradizione i rapporti italo brasiliano non avrebbero subito neppure un graffio. Che poi come riporta l’ articolo si sperava che tutto fosse lasciato alla neo presidente (peraltro ancora da eleggere ) non toglie che il rischio è stato corso senza un ufficiale “caveat” dalla nostra delegazione ufficiale al massimo livello. Nessuna contestazione a questo declassamento a questione meramente giuridica è stata fatta ne durante ne dopo al conferenza stampa
In questa situazione le posizioni possibili sono due
- o si accetta che la questione è solo giuridica e allora siamo tutti uniti con il governo per le strade di contestazione giuridica (ad iniziare dal ricorso alla corte dell’ Aia) ,ma senza ipotesi di boicottaggio, firme sit in ecc.
- o diciamo che l' attegggiamento tenuto dalle nostre autorità è intollerabile , si chiede prima che chi in Italia ne è responsabile ne tragga le conseguenze e poi si va allo scontro politico con il Brasile
Ignorare le responsabilità interne e prendersela solo con "il nemico" esterno , accettando il giochino di ogni populismo che appena c'è una difficoltà interna si trova subito un bersaglio esterno per far sfogare le masse è una di quelle manifestazioni del "genio italico" di cui non c’è da essere orgogliosi