Cesare Battisti racconta la sua vita e, rivela come è diventato un militante armato, la scelta della clandestinità e la sua vita attuale di colui che sfugge agli attacchi della destra con il terrore di essere picchiato e magari persino di morire sotto il fuoco nemico di gruppi paramilitari o di destra condizionati da quanto pubblicato su di lui dalla stampa negli ultimi anni – ha poi rivendicato la scelta della lotta armata. «Non siamo stati noi i primi a prendere le armi, sono stati i regimi, gli Stati» ha puntualizzato l’ex leader dei Pac. «Ero molto giovane, e come tanti dopo il ’68 abbiamo ritenuto che potevamo sistemare il mondo con le armi. Ma calma, non siamo stati noi i primi a prendere le armi, sono stati i regimi, gli Stati, che hanno iniziato a usare le armi e a uccidere. Il movimento rivoluzionario ha accettato la provocazione e risposto con le armi». «Quando iniziano a uccidere il tuo migliore amico, e hai 20 anni – ha aggiunto – , reagisci con le armi: proprio quella è stata la strategia dei regimi e dei poteri dell’epoca. Loro non avevano nessun altra chance di distruggere i movimenti culturali ricchissimi di quei tempi se non con la provocazione delle armi».
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