Battle Royale II: Requiem – Kinji Fukasaku, Kenta Fukasaku

Creato il 05 dicembre 2011 da Maxscorda @MaxScorda

5 dicembre 2011 Lascia un commento

Prima della parte due c’e’ stata la parte uno e come si poteva facilmente prevedere, questa ha destato non poco scalpore divenendo facile film di culto.
In un futuro non troppo lontano, gli adulti hanno perso completamente il controllo dei ragazzi e gia’ la distinzione metafisica fa un po’ ridere, ed e’ cosi’ che stanchi delle sopraffazioni dei piu’ giovani, li fiondano a squadre su un’isola dove devono ammazzarsi a vicenda e se allo scadere del terzo giorno piu’ di uno sara’ vivo, allora tutti saranno uccisi.
Nel secondo capitolo accade che il sopravvissuto al primo Battle Royale diventi un terrorista con migliaia di morti sulla coscienza e questa volta 42 giovani virgulti saranno spediti a farlo fuori sull’isola dove si e’ rifugiato con la promessa che solo con la sua morte, torneranno liberi.
Ora, se il soggetto del prima non brilla di logica ma almeno diverte, il secondo ha il senso della realta’ azzerato ed e’ soltanto patetico.
Non mi soffermo sulla sfilza di nonsense ma il dubbio e’ che la sceneggiatura non sia stata scritta PER ma DA tredicenni tali e tanti gli infantilismi, giusto per usare un innocuo eufemismo.
Si fa prima con cio’ che funziona ovvero la sana ultraviolenza anche di stampo occidentale pensando allo sbarco sull’isola che e’ ben di piu’ di una citazione a "Salvate il soldato Ryan" ma soprattutto un applauso a Riki Takeuchi, ottimo e forse unico possibile erede di Kitano nelle vesti del professore.
Egli da’ magistralmente vita a una specie di sergente Hartman con licenza di uccidere e il ghigno innervosito di Jack Torrance e lo fa con una naturalezza, peraltro gia’ vista in molti altri suoi film, che lascia intendere una certa  predisposizione naturale che va oltre i personaggi interpretati.
Ultima nota purtroppo meno ironica ma Kinji Fukasaku, il regista del primo e del secondo episodio, mori’ durante le riprese e il suo posto fu preso dal figlio Kenta e chissa’ che questo non abbia scombussolato le carte e contribuito cosi’ alla pessima riuscita anche se e’ mio parere che i problemi siano tutti e solo di sceneggiatura che proprio nel finale impazzisce completamente e all’insensatezza si aggiunge noia e testi tratti dal peggio dei link depressi di Facebook mischiato ad un improbabile ed insensato antiamericanismo che non alcun contesto logico.
Da evitare come la peste ma se proprio si vuole, lo si guardi per continuita’ o curiosita’, astenersi tutti gli altri.

Scheda IMDB


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