dopo giorni di pesca nei mari del Nord con Chiara, oggi vi delizierò con un piatto di casa nostra, eccellente nella sua semplicità. Perchè la materia prima è di prim'ordine (e di questo vorrei ringraziare Marco Ramassotto) e la lavorazione in cucina, semplice e delicata.
Sto parlando della pregiata carne di fassone, razza bovina autoctona piemontese. La sua peculiarità è data da carni tenere, magre, gustose e ottime in molte preparazioni.
Ma capirete che la tartare, al coltello naturalmente, è il modo più nobile di apprezzarne le sue carni tenere e il suo sapore avvolgente.
Volevo però arricchire questa meravigliosa carne con delle erbette primaverili, i bruscandoli.
Molti di voi si chiederanno, cosa sono i bruscandoli.
Sono i gettiti spontanei del Luppolo selvatico (Humulus lupulus) che sbocciano in questo periodo dell'anno e sono ottimi in cucina per impreziosire zuppe, risotti, frittate, focacce. Lungo i fiumi o le siepi si raccolgono queste erbe che ricordano nella forma lunga e affusolata, l'asparagina selvatica. Si trovano anche al mercato ma a mio modesto parere trascorrere una domenica di primavera in campagna con i bambini o con i nonni a passeggiare e raccogliere sciopeti o bruscandoli, cicorie selvatiche, ortiche o rosoline, è un po' come tornare indietro nel tempo. E ogni tanto tornare indietro nel tempo ha il suo fascino, non credete?
Pronti per seguirmi nella ricetta?
Ingredienti: per 4 persone
300 gr di battuto di fassone al coltello
un mazzetto di bruscandoli
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
senape di Dijon alle erbe fini
Preparazione:
Lavate i bruscandoli, eliminate la parte inferiore più legnosa e tagliate a pezzetti la restante parte che farete stufare pochi minuti in padella con un po' di olio e un goccino d'acqua. Sale e pepe.
In una ciotola condite la carne con i bruscandoli stufati e con l'aiuto di un coppapasta, sistematela al centro del piatto e guarnite con poca senape di Dijon che donerà corpo al piatto e una fogliolina di basilico fresco.