Bayern in finale, ma a Monaco tiene banco il caso Hoeness Celo, celo...mi manca!
Ieri al Camp Nou c'era anche Uli Hoeness, presidente del Bayern Monaco.
Una sorpresa visto il momento complicato che sta attraversando a livello personale.
Ha perso di credibilità ed in Germania non è uno scherzo.
Uli Hoeness è al centro di un caso di evasione fiscale che ha suscitato scalpore nell'intero paese: persino la cancelliera Angela Merkel si è dichiarata 'delusa' dal comportamento del presidente del Bayern.
E' stato 'Focus' a rendere noto che a gennaio Uli Hoeness ha autodenunciato al fisco tedesco un conto bancario in Svizzera sul quale non ha pagato le tasse.
Si è lavorato ad un concordato fiscale per riportare in Germania capitali tedeschi sfuggiti illegalmente in Svizzera, ma a dicembre l’accordo è saltato per l’opposizione politica di entrambi i Paesi.
Ciò ha portato Hoeness ad autodenunciarsi perché spaventato dagli scenari futuri.
Anche perché nei suoi confronti era stato emesso anche un mandato di cattura: il 'Süddeutsche Zeitung' ha difatti rivelato che il 20 marzo erano scattate le manette, evitate solo dal pagamento di una cauzione di 5 milioni di euro, assieme all’obbligo di firma due volte alla settimana.
L'abile mossa del passaggio di Götze al Bayern ha immediatamente spostato l’attenzione dal suo presidente.
Ma i problemi rimangono.
In Germania se uno sbaglia solitamente si dimette ed alcuni membri del consiglio di amministrazione del Bayern hanno ventilato la proposta di sospendere gli incarichi di Hoeness fino al chiarimento della sua posizione.
Proprosta rigettata perché "L’intero Bayern è lealmente al fianco dell’amico Uli Hoeness", ha dichiarato Rummenigge.
Intanto, mentre il Bayern è ad un passo dalla gloria sportiva, Hoeness sta giocando la sua personalissima partita.
L'arbitraggio è affidato alla giustizia tedesca…
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