Bayern Monaco-Chelsea 7-6 d.c.r.: fino all’ultimo respiro, la Supercoppa va ai bavaresi

Creato il 30 agosto 2013 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste

SUPERCOPPA BAYERN MONACO-CHELSEA – I tamburi della cerimonia pre-partita scandiscono il conto alla rovescia di una partita che mette di fronte due allenatori agli antipodi, Guardiola e Mourinho, due scuole calcistiche se spesso si sono trovate a battagliare (anche fuori dal terreno verde ad onor del vero, Germania e Inghilterra. E’ una sfida che mette una di fronte all’altra le due eurovincitrici dell’anno scorso, il Bayern Monaco ha conquistato la Champions League dopo averla sfiorata più volte nelle ultime stagioni, mentre il Chelsea ha messo in bacheca un’Europa League per certi versi inaspettata. La magica Praga mette una di fronte all’altra due storie diverse. Germania contro Inghilterra, Pep contro Mou, rossi contro blu. Quasi a ricordare gli scontri al calciobalilla. La Supercoppa viene posizionata in mezzo al campo, i capitani portano mettono al suo fianco i due trofei conquistati. La cornice è bellissima. Curioso che una squadra che ha vinto tanto come il Bayern non abbia mai conquistato questo alloro, miglior modo per iniziare la gestione Guardiola non potrebbe esserci.

Lo Special One punta tutto su Torres, terminale offensivo, defilato Schurrle, John Terry e Mata in panchina. Pep invece piazza Kross davanti alla difesa per dettare i tempi e si affida a Ribery, il più applaudito nel pre-partita. Appena un minuto e Boateng mette dentro una palla interessante per Mandzukic, il centravanti mette largo ma è il ritmo è già sostenuto. Il croato è in palla, da una sua sponda si accende una bella azione che manda al tiro Ribery, conclusione da dimenticare. Al settimo la mossa di Mou si rivela azzeccata, è proprio il Niño a freddare Neuer con un gran destro su cross di Schurrle. Azione orchestrata da Hazard. Il Bayern non si scompone e va immediatamente al tiro con Lahm, la sua girata non è come quella di Torres e Cech ha vita facile. Gran bella partita, con i bavaresi che provano a pareggiare ma si prendono qualche rischio, bravissimo Schurrle, sia in azione di ripartenza che in ripiegamento. La pressione bavarese c’è, i Blues si chudono un po’, la conclusione velenosa di Ribery dopo il fraseggio con Mandzukic chiama in causa Cech.

I rossi martellano, numerosi passaggi ravvicinati di marchiati Pepe, Ribery e compagni abbassano il Chelsea sempre più ma che comunque alla mezz’ora fa paura con il solito Torres, lo spagnolo fa impazzire Dante prima di scaricare una botta che manca però di precisione. Dote che manca anche alle conclusioni di Ribery, che ci prova spesso e volentieri ma non impensierisce Cech. Robben non pervenuto, Ashley Cole lo francobolla, l’olandese fa capolino al minuto 37 quando serve alla perfezione Muller in aria, bravo Cahill a chiudere col gambone. Il difensore della nazionale inglese si prende un cartellino sul finale del primo tempo per una gomitata su Muller, poco altro da segnalare prima della sosta. One shot (o quasi) one kill per i londinese, Bayern che ha bisogno di più precisione per tradurre in concreto quel 62% di possesso palla.

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Alla legnata che parte dal piede di Ribery pochi secondi dopo il rientro in campo invece non manca nulla, forse non troppo angolata, ma la rapidità di esecuzione fredda Cech. Non impeccabile l’estremo difensore, giusta ricompensa per il francese che ci ha provato più volte durante il primo tempo. E ci prova ancora subito dopo il pari, destro al volo su cross di Muller, bravo il francese che tiene la sfera bassa ma non prende lo specchio. Il the dell’intervallo va di traverso ai Blues, problemi sulla fascia destra con Ivanovic costantemente in apnea. Peggiore dei suoi. Robben va al tiro su un bello schema da calcio di punizione, palla alle stelle, fuori Rafinha e dentro Javi Martinez per dare un po’ più di corpo alla mediana.

La partita si fa sempre più tosta, non mancano contrasti duri in mezzo al campo ma il ritmo resta piacevole. Follia Dante al 63esimo, il difensore dona una grande chance al suo connazionale Oscar, Neuer riesce in qualche modo a parare, ma si tratta di un omaggio buttato alle ortiche. Fioccano i gialli, prima a Ramires per intervento duro su un Ribery imprendibile, poi a David Luiz che allarga il gomito su Mandzukic. Lucidissima la gara di Cole, bravo a chiudere su Alaba. Il Chelsea c’è e si fa vedere con Hazard, si fa vedere anche Cech ma in negativo. Il portiere sente la pressione di giocare in casa e per poco non combina un pasticcio con i piedi, svirgolata tragicomica col sinistro. Finisce dopo 71 minuti poco luminosi la gara di Muller, Gotze al suo posto. Non si fanno complimenti, Torres va giù pesante su Martinez, il centrocampista deve farsi sistemare a bordo campo. Minuto 78, il colpo di testa di Ivanovic si stampa sulla traversa con Neuer battuto.

Sarebbe stato probabilmente il colpo del ko, prova a sferrarlo il Bayern con Kross, chiuso in da David Luiz. Santa la manona destra di Neuer al minuto 84, che nega a David Luiz la gioia di un gol che sembrava già fatto. Gran parata. Un minuto dopo Ramires entra male su Gotze, secondo giallo (anche se forse sarebbe potuto arrivare pure il rosso diretto) e il brasiliano lascia il campo. Mourinho, tanto per non perdere le buone abitudini, se la prende con il signor Eriksson e la panchina bavarese. Meglio coprirsi, fuori Schurrle, sparito alla distanza, dentro Obi Mikel a far legna. Rifiatano i Blues per una buona punizione al novantesimo, Luiz la spreca sulla barriera. I secondi scorrono stanchi verso il fischio finale. Altri 30 minuti da giocare.

Le squadre si presentano in campo per i supplementari, c’è da immaginarsi un Chelsea alle corde in inferiorità numerica che cerca i rigori e invece arriva il gol. Lo trova Hazard, dopo essersi accentrato dalla sinistra, con la complicità di Neuer, il tiro del belga non era affatto irresistibile. Shock per Guardiola, che toglie dal campo il fantasma Robben e mette Shaqiri che va al centro con Gotze che prende posizione a destra. Contromossa, Lukaku per Torres. L’ex Wba si fa ammonire subito per fallo su Kroos. Bayern che cerca il secondo pari, la benzina però è quella che è, gli inglesi massimizzano gli sforzi e corrono senza sosta. Gara di sacrificio per Lampard, solo contenimento o quasi, ma se non ci fosse sarebbero guai.

Altri quindici minuti di speranza per il Bayern, Cech vuole spegnerla a tutti i costi e fa due mezzi miracoli in rapida successione prima su Mandzukic e poi su Javi Martinez. I bavaresi sono tutti nella metà campo avversaria, un assedio, Cahill sbroglia un paio di situazioni ad alta tensione. Arriva il momento di Terry, sette minuti di battaglia per il capitano che sostituisce Oscar. Mourinho chiede più rumore ai suoi tifosi, serve tutto il loro supporto, Cech abbassa ancora la saracinesca su punizione di Ribery. Dopo le esitazioni iniziali il portiere ceco è diventato grande protagonista della serata. Solo un minuto di recupero, Ivanovic chiede il fischio finale ma invece deve fare i conti con una legnata che fa male. Porta la firma di Javi Martinez, che segna quando ormai la coppa sembrava tra le mani del Chelsea. Epilogo a effetto di una gran serata di calcio. Si va ai rigori.

Comincia bene il Bayern Monaco con Alaba, risponde David Luiz con una sassata. Kroos segna di fino, Oscar la mette al sette. Quattro penalty calciati, tutti molto bene. Cech intuisce il tiro di Lahm ma non ci arriva, Lampard spiazza il portiere. Ribery corona due giorni da sogno trasformando in scioltezza, bravo e fortunato Cole che spiazza il portiere ma serve l’aiuto del palo per far entrare la palla in rete. Shaqiri gioca col fuoco, Cech tocca ma non basta, la notte di Praga la decide Neuer che para l’ultimo rigore di Lukaku. Responsabilità pesante per un ventenne, viene da chiedersi se non fosse meglio affidarsi a Terry ma non c’è tempo per i “se”. Il trofeo va al Bayern Monaco, dopo una gara fantastica (clicca qui per gli highlights). Si tratta della prima Supercoppa per i bavaresi, un bell’inizio per Guardiola. Mourinho applaude i suoi tifosi, lacrime per i Blues ma c’è l’orgoglio per una partita giocata con cuore e personalità.


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