Bayonetta sia come titolo e sia come serie è stata segnata da un destino decisamente anomalo. Il primo capitolo uscito qualche anno fa, fu acclamato dalla critica e dal pubblico come un capolavoro, il miglior action della generazione e nuovo punto di riferimento per tutti i titoli che sarebbero stati pubblicati dopo. Sfortunatamente per Platinum Games, tutti i riconoscimenti e i plausi non sono serviti ad aumentare il numero di copie vendute. Il primo Bayonetta vendette circa un milione di copie, cifra non disprezzabile, ma sicuramente sotto le aspettative e sufficientemente bassa per far sì che il suo seguito rimanesse per lungo tempo nel campo delle ipotesi.
Rifiutata da gran parte dei publisher, la bella strega arriva oggi sui nostri schermi grazie a Nintendo. Nella affannata ricerca di procurare titoli e giocatori per la sua console casalinga, la casa di Kyoto ha deciso di puntare su una esclusiva di sicuro valore sperando di risollevare le sorti del poco considerato Wii U. Analizzato a fondo il gioco e provato sia alla difficoltà normale e sia a quella più alta siamo finalmente pronti per dare il nostro verdetto.
Quando ci eravamo salutati con i titoli di coda del primo capitolo Bayonetta aveva preso a calci un sacco di sederi, salvato il mondo e compiuto ogni tipo di esagerazione. In questi quattro anni il suo spirito non è minimamente cambiato, chiunque abbia giocato alla demo conoscerà già i fatti che sono di introduzione alla storia principale. Senza anticiparvi troppo, la nostra strega si troverà a dover scendere fino nelle profondità dell’inferno e distruggere i piani più alti del paradiso per salvare un’anima che rischia la dannazione eterna. La storia di Bayonetta 2, esattamente come accadeva con il primo episodio, è un pretesto privo di una qualsivoglia logica. Le cose semplicemente succedono e bisogna accettarle così come vengono anche se è evidente che non abbiano molto senso.
Nonostante gli evidenti problemi, la trama oltre ad essere assolutamente opzionale non avrà altro ruolo che di anello di congiunzione tra una battaglia e la successiva. In un action l’unica cosa che conta è il battle system e da questo lato il gioco Platinum Games ha qualcosa da insegnare a tutti. Nella scorsa generazione si sono delineate tre linee differenti su come vadano affrontate le battaglie. La via di God of War che pone la spettacolarità sopra ogni cosa, anche sopra il bilanciamento. La via di Ninja Gaiden dove lo stile è più asciutto e il timing deve sempre essere assolutamente perfetto. Come terzo il sistema di Kamiya/Itsuno: una via di mezzo tra i due metodi descritti sopra, iniziato con Devil May Cry ed esploso con Bayonetta. Il gioco Platinum Games è in grado di accontentare tutti gli amanti degli action indipendentemente dalla loro abilità. Utilizzando X e Y potremo creare un numero impressionante di combo diverse a seconda del timing con cui gestirete la pressione dei tasti e delle armi equipaggiate. Selezionando i livelli di difficoltà più bassi non è necessaria una particolare coordinazione occhio-mano e anche giocandolo come un banale “button smasher” i nemici cadono sotto i nostri piedi sotto la potenza di combo che sembreranno generarsi da sole. Solamente ponendo il selettore della difficoltà su Hard Bayonetta 2 mostrerà tutto il suo vero potenziale. La nostra strega è di nuovo in grado di equipaggiare due armi differenti, montandole ai piedi e alle braccia, questa volta potrà cambiarle a piacimento anche durante l’esecuzione di una combo. Tale sistema si apre a un numero incredibilmente elevato di possibilità creative, starà alla vostra abilità riuscire a fare interagire tra di loro fino a quattro armi differenti . Il tempismo riveste ancora un ruolo di primo piano, in mezzo a tale varietà per eseguire la combo voluta bisognerà oltre che conoscere la giusta sequenza, pure esercitarsi a sufficienza per riuscire a realizzarla. A livelli alti una totale padronanza del sistema di combattimento sarà assolutamente necessaria, riuscire ad eseguire uno “stunt” piuttosto che innescare una combo aerea è un requisito fondamentale per reagire adeguatamente a tutti i tipi di nemici.
Inizialmente avremo a disposizione solamente poche armi, proseguendo con l’avventura il nostro arsenale si amplierà riproponendo alcune vecchie conoscenze e bocche da fuoco totalmente nuove. Il bello di oltrepassare i limiti è che fatto una prima volta, dopo, tutto è concesso. Non ci vorrà molto perché la vostra Bayonetta inizi a demolire nemici imbracciando un lanciafiamme e con due motoseghe montate sui tacchi. Bayonetta 2 ci porta a vivere situazioni assolutamente folli, ma poco importa quando tutto è estremamente divertente da giocare. Il gameplay lascia i giocatori molto liberi di sperimentare e provare cosa succede e come si trovano mescolando tutti gli strumenti di morte a disposizione. Similmente al primo capitolo anche qui non ci sono configurazioni obbligatorie. A seconda delle vostre abilità tutti i nemici sono abbattibili con tutte le armi anche se a seconda delle situazioni alcune saranno più performanti di altre. Le battaglie di Bayonetta 2 sono basate fondamentalmente sull’attacco, la nostra strega ha a disposizione una schivata laterale che similmente alle “parry” se effettuata all’ultimo istante attiverà il Witch time, altro non è che un Bullet Time, rallentando il tempo e lasciando i nemici in balia dei nostri attacchi.
Una delle introduzioni più importanti di questo secondo capitolo è l’Umbran Climax: una volta riempito l’apposito indicatore di potere magico premendo un dorsale potrete entrare in modalità “rage” in cui i danni saranno potenziati e gli attacchi normali saranno sostituiti dalle Wicked Weaves, i demoni che generalmente spuntano a fine combo dai portali. Questa feature nasce per essere complementare e alternativa ai Torture Attack, con cui condivide lo stesso caricatore. A seconda delle necessità potremo scatenare la nostra furia con attacchi ad area o infliggere il massimo danno possibile su un singolo malcapitato.
L’arsenale a disposizione è stato espanso a dovere e a fianco delle vecchie pistole di ordinanza e dell’immancabile frusta fanno la loro comparsa strumenti offensivi completamente nuovi. Durante la nostra vita videoludica abbiamo visto di tutto ma, sotto questo punto di vista molto probabilmente il top della spettacolarità l’abbiamo provato in Devil May Cry 3 quando Dante si dotò una chitarra elettrica ammazza demoni. Bayonetta 2 ovviamente non sarà da meno e i geniali designer Platinum hanno creato follie degne di nota come lanciafiamme/lanciaghiaccio, motoseghe e un arco posseduto da una maledizione. Le armi a distanza rivestono ora un ruolo più importante rispetto al primo capitolo, l’arsenale della strega è stato completamente ribilanciato, le bocche da fuoco sono state potenziate e oltre ad essere la congiunzione tra una combo e l’altra in alcuni casi saranno fondamentali contro nemici in grado di colpire a distanza. A subire una ricalibrata sono state anche le combo, adesso riuscire concatenare quelle più lunghe sarà ancora più importate per causare danni maggiori.
Bayonetta in questo capitolo ha a disposizione anche nuove trasformazioni oltre alla forma di pantera, le spunteranno alcune ali da farfalla con cui potrà affrontare i boss più grossi e una forma apposita per le sessioni sott’acqua. Il gioco propone un ritmo assolutamente serrato lasciando giusto lo spazio per respirare tra una battaglia e l’altra. Saltuariamente i nostri scontri saranno interrotti da livelli ancora più assurdi del solito in cui surferemo uno tsunami, ingaggeremo battaglie tra robottoni o guideremo la navicella di Fox McCloud. Il gameplay è più vario rispetto al primo capitolo, gli ambienti questa volta più grossi lasciano un po’ di spazio all’esplorazione e alla ricerca di tutti i collezionabili. Agli amanti delle sfide farà piacere sapere che sono nuovamente presenti le missioni segrete dove, trasportati in uno stage a parte, dovremo abbattere i nemici rispettando determinate regole, ottenendo in cambio potenziamenti per la nostra protagonista.
Durante le nostre partite abbiamo provato tutte e tre i controller compatibili con il gioco, il pro controller, il paddone in modalità tv/off screen e i controlli touch. Partendo dal peggiore ovvero i controlli touch sono una feature inserita probabilmente un po’ per forza e non aggiungono molto all’esperienza di gioco. Premettendo che lo schermo tattile risponde molto bene ai nostri input la necessità di fare tutto con il pennino limita molto le potenzialità del battle system. Non abbiamo dubbi che a breve ci saranno video su youtube di fenomeni che portano a termine il gioco a Hard utilizzando il touch screen, ma secondo noi è come giocare a Guitar Hero senza usare la chitarra. Sul “paddone” le cose vanno meglio, è possibile giocare sullo schermo integrato abbastanza comodamente anche se nelle fasi più concitate potrebbe essere difficile distinguere i nemici e riuscire a tenere d’occhio tutti gli avversari in movimento. Il pro controller in questo caso è indubbiamente l’opzione più indicata. Comodo e reattivo il pad è la scelta migliore per giocare al massimo Bayonetta 2.
BELLO MA…Da quanto descritto avrete probabilmente intuito che ci troviamo di fronte a un gioco estremamente ben realizzato, divertente e assolutamente obbligatorio per tutti gli amanti degli action. La domanda è: Bayonetta 2 è perfetto e si merita il perfect score? La risposta per noi è no. Tutto quello che avete letto qui sopra si potrebbe adattare benissimo al primo capitolo di questa serie. Non è propriamente un difetto visto che il primo episodio era estremamente valido e divertente, ma risulta piuttosto evidente come le modifiche effettuate siano minime. Bayonetta 2 prende a piene mani pregi e difetti dal suo predecessore aggiungendo e modificando pochissimo, e quel poco in più non sempre funziona al meglio. Le Wiked Waves non sono poi tanto diverse dal potere degli dei di Kratos, mentre le sezioni in volo con le ali sono quelle meno divertenti da giocare. Il primo capitolo della serie aveva reso evidente come la nostra strega trovasse il suo ambiente ideale in battaglie in spazi aperti dover poter far pieno sfoggio di tutto il suo repertorio di combo, mentre i gli enormi boss erano la parte meno affine al battle system. Oggi la situazione è rimasta invariata, gli enormi demoni che chiudono i livelli hanno tendenzialmente schemi di attacco molto elementari, inoltre il fatto che siano fisicamente quasi inermi ai nostri colpi limita di molto il piacere dello scontro. Negli anni il lavoro dei Platinum è stato attraversato sempre da un crescendo qualitativo, tendenza che in questo caso si è fermata. Naturalmente stiamo parlando di un gioco un paio di spanne sopra la concorrenza, ma nel caso vi siate presi l’edizione con entrambi i capitoli, noterete quanto siano simili i due capitoli.
Graficamente ci troviamo di fronte a un lavoro di alto livello anche se ai Platinum non è stato firmato un assegno in bianco e in alcuni frangenti il budget limitato si vede. Bayonetta 2 è sviluppato secondo uno stile unico ed estremamente ricercato, in particolare la sua visione dell’inferno e del paradiso è inconfondibile. Più volte il gioco ci offre panorami talmente ben realizzati da farci scordare i limiti tecnici della console. Un occhio critico abituato al pc gaming però non potrà non notare come il livello di dettaglio non sia particolarmente elevato e soprattutto le cut scene sembrano state realizzate un po’ al risparmio. Bayonetta 2 oltre al gameplay ripropone anche una fisica molto simile a quella del primo episodio, estremamente elementare per non dire quasi inesistente. Le ambientazioni sono praticamente dei dipinti con cui non possiamo interagire in nessun modo, in più occasioni abbiamo trovato muri invisibili, non esistono urti o una reale gravità. Dispiace che i ragazzi Platinum abbiano fatto questa scelta ancora oggi, sopratutto a dieci anni dall’uscita del Havok , software che hanno già usato degnamente per la creazione di Metal Gear Rising: Revengeance. Durante le battaglie abbiamo notato alcuni cali di frame rate, il difetto è comunque giustificabile visto che si è presentato durante frangenti in cui il numero di elementi sullo schermo era veramente elevato. Il problema è comunque molto limitato e in nessun caso rischia di rovinare l’esperienza di gioco. Un plauso invece va alle animazioni, i movimenti della nostra strega sono incredibilmente fluidi e si legano alla perfezione tanto da dare l’impressione di essere di essere di fronte a una sequenza scriptata, cosa che sicuramente non è.
DA GIOCARE E RIGIOCAREPortare a termine Bayonetta 2 ci ha richiesto circa quattordici ore, sostanzialmente è un po’ più lungo del primo capitolo. Un amante degli action però troverà numerosi motivi per continuare a restare insieme alla bella strega. Ogni capitolo del gioco sarà suddiviso in versetti, in ognuno di questi riceveremo una valutazione in base alla nostra abilità in battaglia. Oltre ai livelli di difficoltà, le battaglie nascoste e la caccia a tutte i platino, il gioco offre numerosi extra come armi segrete e personaggi alternativi. Sbloccare tutto vi richiederà un numero estremamente elevato di ore.
La novità più importate e più gradita introdotta in Bayonetta 2 è la modalità cooperativa chiamata “doppia apoteosi”. Insieme a un giocatore online o un bot gestito dalla CPU, potremo affrontare orde di demoni all’interno di sei arene dove le regole le potremo impostare noi. Per quanto collaborare con il partner sia fondamentale sarà sempre presente una forte vena competitiva, incentivata anche dalla possibilità di scommettere soldi del gioco che andranno a chi effettuerà la prestazione migliore. Provato al lancio il gioco non lagga, ma abbiamo riscontrato problemi con il matchmaking, confidiamo che questo problema venga risolto in tempi celeri, ma per il momento se vorrete giocare sarà meglio farlo con un amico.
Ad incentivare la rigiocabilità ci penserà anche il sistema di potenziamento della protagonista, il sempre fedele Rodin avrà a disposizione per noi una serie di oggetti che aumenteranno una statistica della nostra eroina, peggiorandone però un’altra. La possibilità di sperimentare e trovare la configurazione più adatta allo stile di ogni giocatore, diventerà una condizione fondamentale a livelli di difficoltà più alti dove i game over sono decisamente frequenti. All’interno dello shop di Rodin sarà possibile acquistare, dopo averli sbloccati nel gioco, i costumi alternativi, compresi quelli famosi dei personaggi Nintendo. Questi ultimi sono chiaramente un fan service, che non influenza minimamente il gameplay del gioco.