FUORI TEMA Dopo i tanti ragionamenti fatti sul 12 (vai a BDC #12: la dozzina di corse di Montemurlo), ora che sono alle prese con l'appuntamento numero 13 è meglio stare zitto. No, niente paura o superstizione legate a quel venerdì 13 del 1307 "macabro" per i Templari. Semplicemente, c'è già il concreto rischio che il nuovo capitolo di Botte di corsa possa essere troppo fuori tema, non rispondere pienamente cioè ai requisiti dell'eno-rubrica di Folle di corsa. Di eno, infatti, l'estivo Palio del Cuoio di Ponte a Egola, frazione di San Miniato (PI), ha ben poco.Ma le botti rotolanti, per fortuna, ci sono eccome.
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PELLE, TANNINO, CUOIO Prima di occuparci del Palio, bisogna fare un breve excursus nella storia e nel metodo di fabbricazione del cuoio. Innanzitutto, questo materiale accompagna l'uomo da sempre, fin dalla preistoria e da quei nostri lontani antenati che usavano le pelli degli animali cacciati per tenersi caldi. Purtroppo però essi dovevano cambiarle molto spesso in quanto, essendo materiale organico, deperivano velocemente. Tuttavia gli uomini scoprirono ben presto che lasciando queste pelli vicino ad un fuoco fatto di foglie e legno fresco, la loro durata aumentava sensibilmente. Un giorno, poi, il nostro cavernicolo dimenticò la sua pelle in un'acqua piena di foglie e rami, ritrovandosela marrone e ormai "mummificata".
Nasceva il cuoio, una pelle animale senza più data di scadenza, resistente, facilmente lavorabile e termoisolante. Se nel caso della pelle affumicata si parla di Concia alle aldeidi, il secondo metodo a base di acqua si chiama Concia al vegetale e sfrutta i tannini. Questa sostanza idrosolubile è presente in concentrazioni variabili nelle diverse piante e riesce a bloccare il deperimento della pelle animale in modo naturale, con un semplice lavaggio.Se quindi qualsiasi liquido acquoso basato su vegetali contiene una frazione di tannini, questo significa che sono anche nel vino. Per i somelier, infatti, i tannini sono una caratteristica "astringente" da controllare nel succo dell'uva.
Ora, ciò non vuole dire che per creare del cuoio fai-da-te basti immergere la pelle nel vino, ma almeno permette a questo capitolo di Botte di corsa di non essere troppo fuori tema ...
IL PALIO Il cuoio e la Concia al vegetale sono un'arte vera e propria in Toscana, specialmente a San Miniato. Da questa tradizionale attività secolare, nella frazione di Ponte a Egola dal 1988 si svolge il Palio del Cuoio.
Si tratta di una manifestazione della durata di nove giorni che si svolge tra l'ultima settimana di giugno e la prima di luglio e ruota attorno alla lavorazione del cuoio e delle pelli. Nei primi anni infatti, divenne famosa anche per l'annuale Fiera delle macchine da conceria.
La prima domenica di luglio è dedicata al momento più entusiasmante del Palio, cioè quella Corsa dei Caratelli tra i 5 Rioni che trae spunto dal lavoro quotidiano e dall'esigenza di spostare le botti contenenti il tannino dai piazzali alle concerie.
Il caratello di legno, del peso di 80 kg, è il testimone rotolante della staffetta che vede i 6 caratellisti di ogni Rione percorrere, uno per volta, la propria corsia rettilinea di 117 metri, il più velocemente possibile.E per i più giovani, ci sono le categorie del Minicaratello e del Caratello Intermedio.
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