É la frase della settimana. Che poi io parlo bene ma razzolo male. Peró ogni tanto seguo anche i miei consigli.
Insomma, capita di reincontrare un'amica di vecchia data su Fb e di riprendere i contatti, scriversi, chattare, e scoprire che alla fine non si é mai soddisfatti di quel che si ha. Le racconto di me, della Spagna, ed esce il suo sogno di una vita spagnola, di quell'Andalucia tipica, leggendaria, quella dei film, dalle case di campagna e dai cavalli selvaggi. Lei lo desidera tanto, ed io che le dico? Che i sogni si possono avverare, che non bisogna aspettare, che la vita é una sola, e allora viviamola. Tempo due giorni e mi dice che verrá in Andalucia, mi chiede suggerimenti. Io le invio i link di un Cortijo della madre di un'amica, un posto incredibile, stile agriturismo con cavalli, e immagino che le foto non l'abbiano lasciata indifferente. Chissá se il suo sogno si avvererá. Ma sta dando il primo passo, e un pó mi sento responsabile, in positivo, naturalmente. Che sia un viaggio, o l'inizio di un progetto, non importa, son contenta d'averle dato la spinta che necessitava.
Parlo con un'amico, che da anni ha problemi con la patner, e si ritrova sempre nello stesso punto, non é felice, non sa come cambiare la situazione, non trova soluzioni valide, ma...ecco, ma perché andare avanti cosí? Ed io, che non conosco le mezze misure, che non so mentire, né dire ció che non penso, gli consiglio ció che sento, gli dico di esser felice, che lo merita, come tutti lo meritiamo, e che a tutto c'è una soluzione. Per stasera avrá un pensiero positivo verso se stesso, domani non si sa, ma per stasera vedrá la sua vita in maniera migliore, forse sognerá un futuro felice, fantasticherá su qualcosa di bello, poi domani non si sá. Ma per ora, per alcuni attimi, sorriderá. Ne son contenta, se lo merita, anche solo sognando, anche se sembra impossibile, ma tutto si puó cambiare nella vita, basta volerlo.
Un'amica ha avuto la seconda figlia all'inizio del mese, il primo bimbo ha 3 anni, e, come tutte le donne con prole, é ai ferri corti con il compagno. Non se ne salva nessuna. Purtroppo con tutte le persone con cui ho parlato, non c'è donna con figli che sia felice con il patner. I patner, i padri in questione, sembrano non capire le esigenze delle donne, ma anzi, sembra che riescano solo a rovinare la situazione, fregarsene delle esigenze femminili, lamentarsi e facendo pesare la situazione economica e sociale. Approfondiró. Comunque all'amica ho detto che potrebbe anche andarsene dalla madre, un periodo, e che se lui non vuol lasciare Mallorca per tornare in Andalucia, beh, che rimanga nell'isola a lavorare, mentre lei va da sua madre e si riposa un pó, ricevendo aiuto e compagnia. Ci penserá, dice, la soluzione sarebbe quella.
Cosí che penso, mache brava son a dare speranze, a dar consigli, a dire la mia. E con me stessa che? Quante volte al giorno mi lamento, mi critico, dico che non funziona niente, che non é la vita che voglio, e tante altre paranoie? Ecco, troppe volte. Certo, la colpa di questa negativitá é anche la stanchezza, son sicura che se potessi riposare avrei meno pensieri negativi. Peró non é una scusante. Non posso dire agli altri che c'è sempre una soluzione, quando io mi deprimo dicendomi che non c'è via d'uscita. Non posso dire siate felici, quando io stessa, spesso, non me lo permetto.
Quindi me lo rispiego: tutti i problemi hanno una soluzione, logica o illogica, facile o difficile, la soluzione c'è sempre.
Io posso e devo essere felice, perché tutti ce lo meritiamo, perché comunque siamo felici, l'infelicitá ce la creiamo noi stessi.
Tutto é possibile, son solo io a mettermi le catene, ad impormi tabú e divieti, nessun'altro lo puó fare, perché son io a decidere, e quindi son io che mi incateno a qualcosa che non voglio.
Detto questo, ripresa la mia capacitá di pensare positivo, rifletto su ció che voglio. E allora capisco, e ricordo, che il mio problema é proprio questo: non so che voglio. O meglio, lo só, ma non ne son convinta.
Fino a pochi anni fa io sapevo ció che volevo. E finché non lo ottenevo non mollavo. Avevo dei progetti, avevo sempre qualcosa che mi spingeva in avanti.
Poi ad un certo punto non ho avuto piú niente. E stranamente é coinciso con l'arrivo in Spagna. Ho smesso di desiderare, perché non lo só.
Cosí che anch'io oggi, stasera, mi dico che devo riprendere ció che ho lasciato indietro, che devo ricominciare a sognare, desiderare, e credere nei miei sogni. Che la domanda che mi devo fare é "Cosa voglio?" e non accontentarmi di ció che ho ma che non mi soddisfa.
E se non trovo una risposta, che? Vuol dire che ho giá tutto? Che ho ció che volevo? No, significa solo che devo pensarci seriamente, ed ascoltarmi meglio!
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