Bear Grylls: nella savana con saccopelo a cinque stelle

Creato il 06 settembre 2010 da Valentediffidente

Ultimamente il mio motto è "Verso l'avventura e oltre!!!". Sì, lo so, non è originale... l'ho rubato a Buzz Lightyear. Come mai vi chiedere voi. Colpa di Sky, Discovery Channel. Per essere più chiari la colpa è di un documentario con Bear Grylls, dal titolo "L'ultimo sopravvissuto" che spiega tutte le tecniche di sopravvivenza nei posti più sperduti del mondo: savana, giungla, foresta pluviale, ghiacciai artici, studi grafici, banche, call center e negozi di moda durante i saldi. Nei 60 minuti circa di tv-spettacolo insegna a costruire un riparo, a trovare l'acqua e il cibo (normalmente delle cose immangiabili) e ad orientarsi. Insomma tutte quelle cose utilissime per tornare a casa sano e salvo. La domanda che vi girerà in testa è la stessa che gira nella mia: per quale cazzo di motivo mi dovrei perdere nella savana, in siberia, nella giungla o sa il cazzo dove. Il posto più pericoloso che ho frequentato, dopo la Baia Imperiale, è il lido di Policoro. Però... ammettiamo il caso che una sera bevo un bicchiere di troppo e il giorno dopo mi ritrovo tra dune e sabbia nel Sahara... io mi uccido. Magari non mi impicco... perché se trovo un oasi con acqua e datteri, sarebbe da idioti attaccarsi ad un albero. Di sicuro non mi metto a cacciare scorpioni, serpenti e lucertole per mangiarmele.  Lo confesso! Da quando sono diventato amico di Bear Grylls vedo il mio giardino con occhi diversi: il lombrico è diventato fonte di proteine, la cacca del cane di acqua. Anche gli oggetti hanno assunto una valenza nuova: non esco più senza il mio coltello e la borraccia. Bisogna essere previdenti. Infatti, quando mi alzo la mattina, lego al letto il filo interdentale e vado in bagno a lavarmi la faccia. Con questo espediente non rischio di perdermi! La mia vita è cambiata in maniera sostanziale. Quando compro le scarpe, cerco solo scarponcini in goretex per tenere il piede caldo e asciutto e con suola a carrarmato per l'aderenza e rinforzo d'acciaio (morire per aver calpestato un pesce pietra sarebbe da idioti), ovviamente, con tomaia rinforzata per evitare morsi della letale vipera della morte (che vive solo in Australia lo sò, ma con la globalizzazione è meglio stare attenti!!!); i pantaloni devono essere in materiale tecnico impermeabile, traspirante, antisudore, repellente, dermoristrutturante e, se necessario, purgante; i giubbotti impermeabili con cappuccio e anti strappo, cuciture a caldo in gomma e antivento, antiscippo, antivirus, antidialer e antistante. Ho comprato anche un SUV con gps e bussola. Il navigatore non mi serve più. Con Bear Grylls la strada più veloce è quella dritta tra il punto A e B. Non importa se ci sono frutteti, piscine, asili, agriturismi, ospedali o cimiteri. Io tiro dritto!! Domani per lavoro sarò in trasferta. Pregusto già il momento, quando con la mia giacca termica mi costruirò una tenda, con le mie mutande in lycra elastica una amaca, con il mio coltellino svizzero mi procaccerò il cibo e con arbusti e foglie secche accenderò il fuoco. Poi con la carta di credito mi pagherò la notte in albergo... che metterò in conto all'azienda.Ps. Se Bear Grylls dovesse venire, per qualsiasi motivo, nella vostra città... occhio al vostro cane, gatto, uccellino e/o pesce rosso. Io vi ho avvisati!


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