Articolo di Pierluigi Gerbino. Prosegue
il rally dei mercati azionari, che allungano la serie di sedute
positive e si apprestano a terminare una settimana all'insegna
del recupero.
Non è successo nulla di significativo che possa giustificare
il rialzo di questi ultimi giorni, se eccettuiamo, qualche dato
economico un po' migliore delle attese e le tante voci di piani
di salvataggio che le autorità europee starebbero progettando
per togliere le banche dalla brutta situazione di carenza di liquidità
che sta fermando il mercato del credito.
Nessun fatto concreto è stato deciso, ma evidentemente,
dopo tanto calare, gli indici hanno troppa voglia di rimbalzo
e si aggrappano anche alle speranze suscitate da semplici voci.
Che il "sentiment" interpretativo sia mutato lo dimostrano
anche le diverse conseguenze che provocano le notizie "a
sorpresa" che quotidianamente vengono scaricate sui mercati.
Mentre durante la fase peggiore del calo si tendeva a snobbare
le buone notizie, mentre quelle negative esaltavano la voglia
di vendere e spingevano giù i prezzi, ora tende a prevalere
il fenomeno inverso: si snobbano le brutte notizie (come ad esempio
il downgrade del debito sovrano italiano) e si esalta qualsiasi
rumor che abbia sapore positivo.
E' probabile pertanto che questa piccola "estate di San Martino"
delle borse si protragga ancora un po' e serva a correggere metà
o anche qualcosa di più della scivolata estiva dei mercati
azionari.
Tutto ciò non significherà la fine del mercato orso
che si è istaurato in estate, ma una semplice correzione
che dovrebbe essere seguita, magari a fine anno, quando tutti
si attenderanno l'estensione natalizia del rally, da una nuova
violenta ondata ribassista che accompagnerà l'entrata ufficiale
in recessione delle economie occidentali, su cui in questi giorni
si continua a fare gli scongiuri.
Il rally rialzista che potrebbe confermarsi la prossima settimana
andrà seguito in ottica di trading, senza pretendere che
si trasformi in inversione rialzista di lungo periodo. I traders
di posizione che quest'estate non sono usciti in tempo ed ora
si trovano col cerino in mano, possono sperare di vedere prezzi
meno sacrificati e ridurre le perdite, se avranno l'umiltà
di accettare che questo rally è un bear market rally, che
deve essere utilizzato per smontare le posizioni, invece costruirne
altre o fare le medie. Se per ingordigia si ostineranno ad attendere
l'inversione rialzista o, peggio ancora, crederanno di far bene
a mediare le posizioni, temo che saranno delusi e subiranno sui
denti il successivo violento impulso ribassista, che trascinerà
gli indici al di sotto dei minimi recentemente realizzati.
Fine articolo di Pierluigi Gerbino.
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