Beastly

Creato il 23 maggio 2011 da Rafaela
Se siete alla ricerca di un film che riesca ad unire un tema sommariamente elaborato e, allo stesso tempo, scene comiche strapparisate, Beastly è la pellicola che fa proprio al caso vostro!
Rifacimento in versione moderna di un grande classico letterario, il film si presenta senza grandi pretese a partire dal trailer: il suo obiettivo è raccontare in maniera leggera e spensierata la storia di un bellissimo e popolare ragazzo (interpretato perfettamente dall'attore Alex Pettyfer), che improvvisamente si trova catapultato nel suo incubo peggiore: essere brutto e poco attraente.
95 minuti che scorrono via senza infamia ne lodi, di sussulti o "colpi di scena" se ne vedono ben pochi, anzì, non se ne vedono affatto; purtroppo tutte le rivistazioni risentono di questo grande limite: hanno un finale scontato; insomma chi avrebbe dubitato del lieto fine? Del bacio strappalacrime della giovane e bellissima coppia? Del trionfo dell'amore eterno? Proprio nessuno. Spero che qualcuno non sia entrato in sala con presupposti diversi, in tal caso sarà rimasto davvero molto deluso.
Puntualizziamo una cosa: il film è interessante e non ci sono dubbi, nel suo piccolo riesce a trasmetterti sensazioni positive e nostalgiche verso un qualcosa di patinato e irreale, ma a livello di copione non si distanzia molto dal cartone animato. Anzì, il lavoro targato disney, riesce a tastare con più decisione le corde di una questione sicuramente impegnativa e da sempre attuale: quella del diverso.
L'opera "La Bella è la Bestia", infatti, nasce come tentativo di esorcizzare e alleggerire una delle dispute psicologiche sempre più irrisolte della natura umana: l'accettazione del prossimo, di colui che è difforme e distante dalla nostra persona; in maniera molto ipocrita (anche me stesso) ci ripromettiamo quotidianamente di non emarginare il "diverso", di non farlo sentire "estraneo" ai nostri occhi e a quelli degli altri: cosa che invece, purtroppo, accade puntualmente. Noi uomini non riusciremo mai ad ammetterlo, ma non saremo mai in grado di "aiutare" tali soggetti, e se qualcuno ce lo domanderà, affermeremo con presunzione e spavalderia di essere "vicini" a queste persone, quando nella realtà dei fatti siamo i primi a volerci allontanare, i primi a posizionarci a distanza di sicurezza, i primi ad abbandonarli.
Se il regista avesse voluto trasmettere un messaggio consistente, avrebbe dovuto cambiare radicalmente il finale della pellicola; e questo non significa ripudiare il lieto fine, ma tentare di rimanere vicine a quelle persone che allo specchio preferiscono non guardarsi, quelle persone che non hanno l'opportunità di socializzare senza occhiattacce e visi truci, quelle persone che nella condizione di "mostro" sono costrette a viverci, e probabilmente ci vivranno per sempre; come si sarebbe dovuto sentire una "bestia" del mondo reale al cospetto di questo fausto finale? Quale speranza gli è stata inoltrata? Purtroppo per loro non apparirà mai una strega pronta a risolvere le loro situazioni.
Dire che al film manchi una "degna" conclusione è un ovvietà, ma a scarseggiare ancora di più è una certa sensibilità, fattore che rimanda all'ipocrisia di cui ho accennato ad inizio recensione.Ovviamente Beastly non è solo un lungometraggio scontato ed irreale; da parte sua il regista ha avuto il merito di azzeccare perfettamente gli attori: con Vanessa Anne Hudgens a suo agio nel ruolo dell'innocua e innocente teenager, e con un Alex Pettyfer perfettamente calzante nel ruolo di bello e irraggiungibile; nota di merito anche all'interpretazione di Neil Patrick Harris che, nei panni di un cieco, riesce a strappare risate e ilarità senza freno; forse meritava leggermente più spazio.
La fotografia e e il trucco sono altre note di qualità: il "mostro" Pettyfer non poteva essere ridotto peggio; ha impressionanti cicatrici che macchiano l'intera superficie del suo corpo statuario e fili d'argento che gli trapassano il viso come il più sgradevole dei supereroi; La stessa strega, interpretata da una delle gemelle Olsen, appare inquietante nella sua presentazione: pelle diafana, viso cereo, e occhi profondi e spalancati che non promettono nulla di buono.
Il film, inoltre, sul finale stimola ad una timida riflessione: la bellezza, al giorno d'oggi, conta davvero tutto? A voi l'ardua sentenza.

                                                                       Mr.Glasgow

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