Beatificata suor Rutan, uccisa dagli illuministi francesi a causa della sua fede

Creato il 22 giugno 2011 da Uccronline

Domenica 19 giugno 2011 il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, il Cardinale Angelo Amato,ha  presieduto la beatificazione di suor Margherita Rutan, Figlia della Carità di San Vincenzo de ‘Paoli a Dax (sud-est della Francia).

Marguerite Rutan nacque a Metz nel 1736, in pieno periodo illuminista. Nel 1757, si legge su Zenit.it, iniziò il noviziato presso la casa madre delle Figlie della Carità a Parigi e nel 1779 assunse come superiora la direzione di un ospedale a Dax e divenne rapidamente una pioniera dell’azione sociale, con opere come l’apertura di una scuola e l’accoglienza di bambine abbandonate.

Quando giunse il periodo del Terrore, ovvia conseguenza della emancipazione laica sulla religione, basata illusoriamente sui valori (rubati al cristianesimo) di Liberté, Égalité e Fraternité, le monache dell’ospedale furono recluse nel convento di Carmas, trasformato in carcere per le donne. Nel 1792 le religiose furono accusate di furto, e nel 1793 suor Marguerite venne denunciata e arrestata la vigilia di Natale.

Venne condannata dagli illuministi francesi, attraverso il tribunale rivoluzionario (altro che Inquisizione!), il 9 aprile 1794 e ghigliottinata lo stesso giorno per non aver voluto abiurare dalla sua fede. Un anno dopo, il Direttorio lamentò che la donna fosse stata «sacrificata in modo disumano per motivi la cui prova deve ancora essere acquisita».

Lo storico francese Pierre Chaunu ha dichiarato nel 1987: «La persecuzione religiosa subita dai francesi cattolici durante la Rivoluzione francese non ha equivalenti nella storia se non le grandi persecuzioni del XX secolo. Di tutte la Rivoluzione francese è stata il modello. La persecuzione religiosa non fu solo persecuzione contro i religiosi, ma una rivolta contro il cristianesimo, con il preciso intento di decristianizzare la nazione. La maggioranza dei preti è stata assassinata od espulsa, tutte le chiese sono state chiuse per un anno e mezzo ed il loro patrimonio requisito ed incamerato, 250 mila vandeani sono stati massacrati perché volevano andare alla Messa e restare fedeli a Roma» (P. Chaunu, in 30giorni, n. 1, gen. 1987, p. 19). La Chiesa finora ha avviato i processi i canonizzazione per circa un migliaio di questi martiri e metà di essi sono già stati beatificati.


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