“Beautiful But Empty” di Kafka on the Shore è il nuovo album in uscita il 18 Gennaio 2013 per La Fabbrica.
Il nome del gruppo viene ripreso da un celebre romanzo di Murakami Haruki ed il gioco è fatto, ecco formata una band dalle origini improbabili ma dalle enormi possibilità.
Da lì in poi è tutto uno scrivere canzoni e muovere i primi passi nella scena musicale milanese e poi in quella nazionale con live ad alto tasso energetico dove non sai mai quelli che ti può capitare.
Sì perché i Kafka On The Shore sono uno di quei gruppi sempre più rari in cui follia, perizia tecnica, spleen poetico e influenze fra le più disparate vengono rimescolati per ottenere un sound indefinibile eppure straordinariamente vicino a chi ascolta.
Le undici canzoni di “Beautiful But Empty” sono animate da pianoforti indiavolati alla Jerry Lee Lewis, elettriche veraci e sudate, visioni poetiche sulla scia dei Doors e pezzi da taverna che piacerebbero ai Gogol Bordello.
Ma i Kafka On The Shore dimostrano di aver ben imparato la lezione di Ziggy Stardust e sanno anche estrarre dal cilindro un tiro rock-soul che è di eredità Afghan Whigs, mentre nelle liriche guardano all‘America del mito (“Bob Dylan”, la mini-suite in due parti “Walt Disney”) e del presente (“Moon Palace” cita fin dal titolo un romanzo di Paul Auster).
Quando poi incontrano la voce ipnotica di Chiara Castello dei 2Pigeons nell‘ancora più allucinatoria “Venus” o iniettano un hammond gorgogliante nel beat che cresce insieme alle chitarre di “Lily Allen in Green” spandono nell‘aria suoni destinati a rimanere.
Come solo la musica che brucia di creatività, passione e pazzia riesce a fare.
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