La #beautyicon di questo venerdì non è londinese, ma appertiene ancora una volta agli anni '60 e '70. Modella, attrice e socialite, Marisa Berenson è stata soprannominata da Yves Saint Laurent "the girl of the Seventies" (la ragazza degli anni Settanta) e da John Corry del New York Times, in un editoriale del 1974, "The Queen of the Scene" (la regina della scena).
Una famiglia importante alle spalle (la nonna Elsa Schiapparelli, stilista; il bisnonno Giovanni Schiapparelli, l'astronomo che ha scoperto i canali di Marte; il cognato Anthony Perkins, protagonista di Psycho) e una vita da socialite; giornate divise tra club disco e servizi fotografici; l'essere musa di Andy Warhol e degli editor delle maggiori testate di moda. Tre film importanti: Morte a Venezia di Luchino Visconti (1971), Cabaret (1972) e Barry Lindon di Stanley Kubrick (1975).
Una brutta reputazione però, dovuta allo stile di vita stravagante, alle arie di superiorità e a un modo di fare snob, tanto da farsi soprannominare Il Pitone.