Dottor Manhattan - Dopo aver letto Rorschach, Silk Spectre ed Il Comico, stavo seriamente perdendo le speranze riguardo alla effettiva appetibilità di questa opera, più che altro è stato Rorschach che mi ha spiazzato, chissà cosa mi aspettavo da Azzarello in quei 4 numeri, Bermejo no però, lui non mi ha deluso nemmeno nel più piccolissimo riquadro, nella più minuscola vignetta.
Dopo essermi letto in sequenza queste tre miniserie più il numero unico dedicato a DollarBill, ero ho cominciato a vedere quel cofanetto come un nemico dell'economia domestica di casa Cardillo, un pessimo investimento suggerito dalla nostalgia canaglia.
Poi fortunatamente ho cominciato a leggere il contributo di Straczynski, poi finalmente è arrivato il momento di Dottor Manhattan e mi sono un attimo risollevato il morale.
Dottor Manhattan è un opera veramente ben fatta, lo sceneggiatore statunitense, ha davvero colto l'essenza del personaggio più affascinante creato da Alan Moore in Watchmen.
Una sublime miniserie concepita sui concetti di meccanica quantistica, Jon alle prese con una rosa di universi paralleli nati dalle scelte di vita quotidiana, un fumetto didascalico, ricco di poesia, malinconico in certi passaggi, che a mio parere ha centrato l'obbiettivo citazionistico dell'intera serie, il dottor Manhattan di Straczynski, è davvero un degno omaggio a quello creato anni fa dal bardo.
4 albi un cui si accompagnano ai momenti chiave della miniserie originale, nuove elaborazioni degli eventi ed una attenzione alle psicologie dei personaggi, che solamente un autore come il buon Straczynski poteva concepire: la coscienza, o meglio Jon stesso in viaggio attraverso lo spazio ed il tempo, per riscoprire tutti i passaggi che la vita gli ha imposto fino ad arrivare ad essere quello che è, un attenta e toccante rivisitazione del Dottor Manhattan, del suo passato e del suo futuro, alla fine della quale lo scrittore rivela in che modo tutto è nato, in che modo c'entri Ozymandias.
Chi la sta seguendo non potrà che darmi ragione nel leggere l'ultimo numero di DOC.
Ad impreziosire ulteriormente la miniserie, c'è un Adam Hughes in forma perfetta, ogni tavola è un piccolo gioiello, ogni vignetta, ogni prospettiva ogni anatomia, ogni inquadratura, è incredibile osservare come si sia evoluto questo autore dai tempi in cui susseguì a Maguire nelle illustrazioni della JLA di Giffen e De Matteis.
Da leggere assolutamente. Voto finale 9
Baci ai pupi.