Before We Go

Creato il 29 agosto 2015 da In Central Perk @InCentralPerk
E' già Ieri. -2014-
Non un weekend, questa volta, ma una manciata di ore, notturne, per conoscersi e venirsi incontro.
E' ancora una volta un film sulle corde di questo blog: due protagonisti, tante parole, splendidi dialoghi, in un'intimità che la New York di notte ben contiene.
Lui e lei sono difficili da inquadrare, musicista che fa da sottofondo alle partenze e agli arrivi in stazione lui, con un matrimonio a cui non sa se voler andare, disperata per aver perso l'ultimo treno lei, già disperata per aver perso in un bar la sua borsa, con tutti gli effetti personali, e aver pure rotto il telefono. Non va comunque meglio a lui, con appena 80 dollari in tasca, con il telefono senza batteria, che capisce però la disperazione di lei, che a Boston DEVE tornare assolutamente, e prima delle 7 del mattino.
Così parte la loro notte, così si conoscono, tra diffidenze, piccole bugie, gesti da samaritano che un sorriso attraente rende ancora più dolce.
Ma l'iniziale diffidenza ha breve durata, i nomi e le notizie false cadono, e arriva il momento di pianificare, di entrare in azione, e in questo Nick è un maestro, un vulcano di idee e di inventiva che però non sempre vanno a buon fine.
Brooke invece si crogiola nelle sue ansie, sciogliendosi più lentamente, rivelando poco.

Lui e lei finiscono inevitabilmente per avvicinarsi, in lunghe camminate, in lunghi viaggi, in lunghe chiacchierate: hanno un passato che li tormenta, hanno un futuro che fa paura davanti, e devono trovare il coraggio di affrontarlo.
Forse solo insieme ce la possono fare.
E così quell'incontro casuale diventa quasi un segno del destino, diventa la base per riflettere, su tutto e tutti, su loro stessi, il loro percorso, le loro scelte.
E qualcosa inizia a crescere, qualcosa che è difficile da descrivere, da inquadrare, per cui tutte le parole che si sono detti non vanno bene: si può parlare del più e del meno, si può filosofeggiare, si possono raccontare aneddoti imbarazzanti, ma è aprire il cuore che fa paura, è affacciarsi a una realtà del tutto nuova che blocca.

Chris Evans, uno passato da essere un Fantastico 4 a Capitan America, debutta alla regia spazzando ogni pregiudizio del caso, anche come attore.
L'ispirazione a Linklater che è presente fin dal titolo, non affossa un film pieno di cuore e di sincerità, che ha la sua forza sì nelle parole che lo costituiscono, in attori in piena sintonia, ma soprattutto in una costruzione non banale della trama, con soluzioni e sconfitte che si inanellano le une dopo le altre, formando una catena solida e forte.
C'è tanta intimità, c'è tanta immediatezza, e sorprende come un macho della nuova corrente hollywoodiana che li preferisce tutti belli e muscolosi, abbia in realtà tanta sapienza nelle sue mani, per dirigere, per scegliere un aspetto intimista anche nella messa in scena, in una fotografia calda e semplice, in musiche dolci che fanno da sfondo senza disturbare o distogliere l'attenzione.
Le parole invece, la sceneggiatura perfetta, porta la firma di un veterano come Ronald Bass (Il matrimonio del mio migliore amico, tra gli altri).
Alice Eve, bella ma non bellissima, Chris Evans, bello ma sapiente, ci portano così con loro, mano nella mano, senza una borsa da una parte, con uno strumento dall'altra, in una notte che non vorremmo veder finire, e che finisce come già sapevamo, con quel sapore dolceamaro che solo i film che si guardano sempre con un sorriso stampato sulle labbra hanno.

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