Beh, vabbè, questo blog ormai, come tutti i miei blog pregressi, è famoso (?) per il flusso quasi ininterrotto di post più o meno sensati, più o meno logorroici, più o meno qualcosa.
Il mio ècs, se potesse (ma non può, AHAHAHAHA) mi prenderebbe da parte e mi direbbe che lo sto facendo vergognare, lo sto mettendo in imbarazzo, sto dando spettacolo, perché scrivere post alle tre di notte è da persone poco equilibrate, e che dovrei dosarmi, altrimenti rischio di non raccogliere un quantitativo di commenti proporzionato al numero di post scritti.
Questo era il genere di discorsi che mi faceva nell’ultimo periodo, quando ormai per lui non contavo più un cazzo come persona, mentre invece contavo solo come elemento potenzialmente lesivo della sua immagine.
Oh, sì, l’immagine.
C’è gente che sembra buona e cara, che ti seduce e ti liscia con belle parole e belle promesse,
gente che poi si rivela per quello che è: incapace di provare dei veri sentimenti, dotata di un Ego spropositato, troppo coniglia per mettersi in gioco.
Cercavo qualche blog interessante redatto dalle mie parti, ma sinceramente, nella directory consultata, non ne ho trovati.
I toscani non sono un popolo di bloggatori.
Non sono neanche un popolo, se è per questo.
La maggior parte dei blogger toscani mi sembra che faccia troppa leva sulla presunta simpatia che tradizionalmente viene attribuita a tale popolazione, infarcendo i propri scritti di beceraggini e amoenità che trovo fuori luogo.
Questo non vale per l’unico tosco che viene linkato nella colonna a lato, ovviamente (e qui la captatio benevolentiae tocca il suo apice).
Sarà che sono una toscana atipica,
sarà che ancora non riesco a trovare un ubi consistam,
sarà che in questo periodo sono totalmente sfiduciata nei confronti del genere umano(ide).
Sarà che anch’io, forse, ho veramente bisogno di sentire qualcuno al telefono, ma qualcuno di cui mi possa fidare.
La cioccolata Ritter alle nocciole è buona, però.