Questa settimana ha visto la cancellazione di due date sold-out che si sarebbero dovute tenere a Minsk, la capitale, il 1 e il 2 Aprile. Già un mese fa la band era stata informata che il loro concerto sold-out del 13 Marzo a Gomel, la seconda città più grande del Paese, sarebbe stato cancellato a causa di presunte ragioni di sicurezza.
“Ormai, non ci dicono più nemmeno le motivazioni,”ha commentato il frontman della band, Sergey Mikhalok, nell’intervista con il St. Petersburg Times. “Hanno semplicemente smesso di farsi tanti problemi per inventarle – arriva una chiamata autorizzata dal Dipartimento della Cultura che dice ‘Questo concerto non ci sarà’, e questo è quanto. Ormai operano con un’impudenza sfacciata, non tengono più conto di niente.”
Nati a Minsk, i Lyapis Trubetskoy iniziarono la loro carriera musicale come punk band, per poi irrompere sulla scena musicale in Russia con una serie di canzoni umoristiche di grande richiamo per il pubblico,verso la fine degli anni ’90. Ma ecco che, dieci anni dopo la consacrazione, il gruppo attua un’improvvisa svolta musicale, con la pubblicazione di tre album “socialmente consapevoli”: Kapital (2007), Manifest (2008), Kultprosvet (2009).
“Questi tre album costituiscono una sorta di triologia, meglio conosciuta come ‘Agitpop’,” ha detto Mikhalok. “A unire i tre album sono l’orientamento sociale, una prospettiva ribelle e anarchica, e una musica rumorosa, veloce e cruda, senza eccessivi lirismi o ricercatezze melodiche.Questo era il concetto, la concezione di un collettivo anarco-punk con gli attributi di una propaganda rivoluzionaria e drammaturgica. Con molte poesie che suonano un po’ come degli slogan e cori da stadio.”
Nel nuovo disco in uscita, Vesyoliye Kartinki (Immagini Divertenti - 2011), che è stato presentato a Mosca in anteprima la scorsa settimana, la band è molto più introspettiva.
“Innanzitutto, la maggior parte delle canzoni sono state registrate senza la sezione degli ottoni; inoltre, abbiamo tagliato fuori dal disco la maggior parte delle canzoni che potevano essere rudemente definite come ‘ska-punk’”, ha detto Mikhalok.
“Il nuovo album contiene canzoni piene di psicologia, di sensibilità. Ci sono diverse canzoni che hanno più significati, in cui sono stati utilizzati anche molti strumenti musicali diversi. Stavamo ricercando la giusta atmosfera e il giusto sound. C’è un sacco di filosofia nei testi; non abbiamo toccato solo aspetti della vita umana, ma anche alcuni problemi esistenziali che hanno a che fare con la religione e l’ecologia.”
Il titolo del disco si riferisce a un fumetto Sovietico per bambini, ma è inteso
“E’ una presa in giro della mentalità moderna, che consiste in una serie di conclusioni molto convenzionali e molto approssimative riguardo qualunque cosa,” ha detto Mikhalok “le persone non hanno il tempo di guardare l’essenza delle cose; a loro basta un semplice colpo d’occhio per saltare subito alle conclusioni. Ecco perché la maggioranza delle persone agisce secondo il ritmo imposto dalla società; si comportano esattamente come una sorta di zombie. Ed ecco perché si accontentano di essere nutriti dalla spazzatura nonsense della televisione, o della radio, e finiscono poi per crederci in tutto ciò. E allo stesso tempo, si sentono tutti molto importanti e soddisfatti. Ma in realtà sono come tanti gattini ciechi.”
“Per questo l’ironia. Vediamo certe foto, ma non guardiamo veramente cosa c’è dentro, nel profondo delle cose e dei sistemi.”
Nell’album, la band fa un omaggio ad alcune leggende del rock sovietico di fine anni ’80 –
Yegor Letov, frontman del gruppo punk siberiano Grazhdanskaya Oborona, e Sergei “Oldie” Belousov del gruppo reggae Komitet Okhrany Tepla, di Kaliningrad – coverizzando la canzone di Letov “Zoopark” e “Africa” di Belousov. Mikhalok ha inoltre affermato che la canzone Svyashchenny Ogon (Fuoco Sacro), contenuta nel nuovo disco, è dedicata a tutti i musicisti come Letov e Belousov.
“Stiamo prendendo spunto dagli eroi del rock & roll del passato, dai ragazzi in protesta che hanno preservato la loro ribellione e il loro spirito anti-establishment, e che non si sono trasformati in vecchi dinosauri borghesi come lo sono le rockstar di oggi”, ha detto Mikhalok “Le rockstar contemporanee sono ricche, famose e riconosciute come ‘celebrità’. Io non vedo differenza tra le popstar e le rockstar milionarie. Ma persone come Letov e Oldie rappresentano per me ancora un certo modello e forse una sorta di faro morale ed etico dal quale io e i miei amici cerchiamo di prendere spunto.”
Alle elezioni presidenziali in Bielorussia, Mikhalok ha votato per il poeta dissidente Vladimir Neklyayev, il quale è attualmente agli arresti domiciliari in attesa di processo. Migliaia di persone sono state picchiate e disperse dalle forze di sicurezza, dopo aver invaso le strade di Minsk per protestare contro il risultato delle elezioni di Dicembre, che hanno dato quasi l’80% dei voti a Lukashenko, assicurandogli un quarto mandato.
“La situazione sta peggiorando, non è buona almeno quanto non lo era in Unione Sovietica” ha affermato il cantante. “Credo che si stia verificando un revival del sistema stalinista dei gulag; lo puoi vedere in Russia, in Bielorussia e in Ucraina. Stanno ritornando totem e manufatti totalitari. In Bielorussia, ormai, sono comparse ancora una volta le liste nere, pronte a bandire l’arte libera e i concerti. Non è per dire che, in realtà, la libertà di pensiero e di dissenso adesso sono considerati dei crimini nel centro dell’Europa del ventunesimo secolo, ma penso che tutti gli artisti, i poeti e i musicisti dovrebbero essere i primi a reagire, per far scattare il suono d’allarme nella coscienza di qualcuno.”
“Tutti questi generali, burocrati, uomini del KGB, grassi maiali, sono tornati e hanno di nuovo rispetto. Ma sono anche molto più impauriti di prima, perché adesso derubano le persone apertamente.”
I burocrati della cultura bielorussa negano ufficialmente l’esistenza delle liste nere, ma bands come NRM, Neuro Dubel, Krama e Palats – descritte da Mikhalok come “l’avanguardia del rock & roll indipendente, in Bielorussia” – si sono trovate bandite. Questo mese c’è stata anche la cancellazione di un concerto di Zmiter Voityuschevich, un cantautore le cui canzoni si basano sui componimenti poetici del represso ex candidato presidenziale Neklyayev.
“Puoi aprire ‘1984’ di George Orwell a qualunque pagina e vedrai una descrizione della società bielorussa contemporanea,” ha detto Mikhalok, aggiungendo che, con il passare del tempo, il modello totalitario bielorusso si è esteso tra i paesi post-sovietici. “I liberali e i democratici in Russia ci deridevano già sette o otto anni fa, e soltanto adesso molti di loro, che hanno guadagnato bei soldi e perseguito uno stile di vita borghese, stanno cominciando a sentire un giro di vite molto più stretto. Ma qui in Bielorussia noi già ne parlavamo tanto tempo fa, e quello che abbiamo oggi nel nostro paese sta cominciando a verificarsi anche in Russia e in Ucraina, molto velocemente.”
Nonostante moltissimi abbiano lasciato la Bielorussia a causa del regime di Lukashenko, i componenti del gruppo Lyapis Trubetskoy non hanno nessuna intenzione di lasciare Minsk.
“Viviamo a Minsk e non l’abbiamo mai lasciata” ha detto il cantante, “non abbiamo intenzione di andare da nessuna parte, perché siamo cresciuti in questo paese e ci viviamo da molto prima della venuta di questo vergognoso e disgustoso regime. Finché avremo la forza e l’opportunità, continueremo a vivere qui. Molti di noi hanno una famiglia e dei bambini. Mio padre ha il parkinson e mia madre è in pensione, come potrei lasciarli?”
Cantato quasi interamente in russo, “Vesyoliye Kartinki” contiene due canzoni in bielorusso. Una delle due si intitola “Grai” e l’anno scorso ne è stato rilasciato il download come cartolina musicale di Natale dalla Bielorussia in tutto il mondo.
Anche se adesso ci sono tempi bui e spaventosi, ritornerà la primavera nella nostra terra dice la canzone, secondo il pensiero di Mikhalok.
“Noi crediamo in questo. Noi vogliamo veramente prosperità per la Bielorussia, vogliamo una società che non sia una casta, e vogliamo che le persone non siano suddivise in ricche e povere, importanti e insignificanti. Non siamo comunisti, non siamo per l’utopia comunista. Non apparteniamo a nessuna organizzazione comunista o anarchica. Ma l’idea di libertà, di libertà di scelta, è tutto per noi. Ecco perché cantiamo riguardo questi temi.”
“Truffatori e delinquenti, i cattivi delle fiabe – ecco chi cerca adesso di ricoprire il ruolo del messia che presumibilmente proteggerà la stabilità e la pace nella nostra società. Noi siamo convinti che qualunque forma di tirannia, di regime totalitario, rappresenti un decadimento, una rovina.”
Mikhalok crede che questi regimi siano condannati e fa riferimento alle attuali rivoluzioni Libia e in Egitto.
“Le persone non possono vivere sotto pressione nel ventunesimo secolo” ha detto, “oltre al cibo, alla televisione idiota e a un tetto sopra le loro teste, le persone dovrebbero essere soddisfatte, dovrebbero essere soddisfatte in maniera creativa – nel loro lavoro, nei loro sogni, nei loro hobby. Dovrebbero soddisfare i propri sogni e le proprio fantasie, non starsene seduti come se fossero in uno zoo ed aspettare l’orario in cui li viene lanciato un pezzo di carne. Abbiamo già visto tutto questo, e non può esistere.”
“Stati come l’U.S.S.R. e la Germania nazista, imperi come quello di Roma – non possono durare. La storia ci mostra come tutti gli imperi totalitari nati da un potere militare, con la conseguente soppressione del popolo, sono destinati a cadere, prima o poi, seppellendo i suoi artefici sotto le proprie macerie.”
“Uomini saggi, persone che sono credute, dovrebbero salire al potere. Essi dovrebbero essere più intelligenti e avere una morale e un’estetica più alta; dovrebbero porsi come modello. Ma quando al potere hai dei Napoleoni mentalmente squilibrati, allora la situazione si fa paurosa. Essi non giocano secondo le regole. Oppure giocano secondo le regole che loro stessi cambiano ogni giorno.”
Il concerto della band di questa settimana avrà una nuova scaletta basata sul nuovo album e, come sempre, sulla trilogia “Agitpop”.
“Nonostante tutto, la nostra band è ancora molto positiva e cerchiamo di creare belle emozioni e dare alla gente una speranza” ha aggiunto Mikhalok, “Con la nostra musica vogliamo unire le persone. E renderle felici.”
traduzione di Dinamite.