Bella addormentata
Creato il 16 settembre 2012 da Kelvin
(id.)
di Marco Bellocchio (Italia, 2012)
con Toni Servillo, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Fabrizio Falco, Roberto Herlitzka, Isabelle Huppert, Gianmarco Tognazzi, Piergiorgio Bellocchio, Maya Sansa
VOTO: *****
Furono tre giorni che sconvolsero l'Italia quelli che precedettero la morte di Eluana Englaro, avvenuta il 9 febbraio del 2009 in una clinica di Udine. In quei giorni, mentre Eluana moriva per l'interruzione dell'alimentazione concordata dal padre con i medici che la assistevano, il nostro paese si spaccò in due in maniera feroce tra coloro che giustificavano la mossa estrema del genitore e quelli che, invece, si battevano per il diritto alla vita a ogni costo. Il Governo di allora, presieduto da Silvio Berlusconi, tentò in ogni modo e con tutte le strade percorribili (compreso un disegno di legge da approvarsi in tempi strettissimi, con una maratona parlamentare mai vista prima) di impedire la morte della ragazza.
Bella addormentata, l'ultimo film di Marco Bellocchio, non è la biografia di Eluana Englaro ma descrive attraverso quattro storie collegate tra loro il clima che si respirava in quei giorni: il dramma di Eluana resta sullo sfondo, anche se pur sempre in evidenza (i filmati di repertorio - telegiornali, trasmissioni televisive, dibattiti - sono rigorosamente autentici). A Bellocchio interessava non tanto fare un resoconto dettagliato del calvario della giovane donna, quanto descrivere l'accanimento (prima terapeutico, poi mediatico) con cui una nazione intera entrava a gamba tesa nella vicenda strettamente intima e personale di un padre e una figlia. Lo stesso regista, in un'intervista, ha dichiarato di essere rimasto colpito dal fatto che in certi giorni solo pochissime persone erano fisicamente sotto la clinica a pregare per Eluana, mentre sui media si scatenava l'inferno... a conferma che viviamo in un'epoca dove ogni questione è regolamentata dal 'giudizio' dell'Auditel.
In questo clima, il senatore Uliano Beffardi (Toni Servillo) è in viaggio per Roma dove dovrà votare l'adesione o meno al decreto contro la morte assistita. Lui è uno dei tanti ex-socialisti passati in buona fede sotto il Popolo della Libertà, ma non se la sente di votare a favore di una legge che contrasta fortemente contro i suoi princìpi morali, anche a costo di rimetterci la carriera politica. Nelle stesse ore, sua figlia Maria (Alba Rohrwacher), miltante del Movimento per la Vita, si reca a Udine per manifestare e rivendicare il Diritto di Vivere, a ogni costo. Molti chilometri più in là, in una lussuosa villa al riparo da ogni confusione, un'attrice famosa (Isabelle Huppert) rinuncia a tutto (denaro, fama, carriera) per assistere la figlia in coma irreversibile in seguito a un incidente (proprio come Eluana).
Proprio da quest'ultima vicenda traspare più forte il tema del film, che non è tanto il dibattito pro o contro l'eutanasia, quanto se sia giusto relegare in disparte, escludere tutti coloro che stanno intorno a una famiglia, in nome dell'amore assoluto verso una persona. Sì, perchè Bella addormentata è senza ombra di dubbio un film che parla di amore estremo: quello di un genitore (come Beppe Englaro) che mette da parte tutto, anche gli affetti familiari (nel film la Huppert trascura il marito e il figlio più piccolo) per dedicarsi esclusivamente ad una persona che, probabilmente, nemmeno se ne accorge.
Il film di Bellocchio è grande perchè, pur lasciando trasparire in modo evidente l'opinione personale del regista, lascia allo spettatore assoluta libertà di giudizio. E così il film che secondo alcuni pseudo-critici e pseudo-politici sarebbe servito solo a rinfocolare vecchie polemiche mai sopite e nuove divisioni, è in realtà commovente per onestà, delicatezza e sobrietà dei toni. E' un film immenso, che non vi chiede nè di giudicare nè di prendere posizione, ma semplicemente di riflettere. E vi fa capire che su temi come questo è pressochè impossibile (anche per Bellocchio) avere opinioni nette e ideologiche. E nessun film e nessuna legge, questo vuole dirci il regista, sarà MAI in grado di rispondere esaurientemente alla Grande Domanda, vale a dire 'E' GIUSTO ?'
Ho detto in apertura che il film si compone di quattro storie, ma ve ne ho raccontate solo tre. Non a caso. Ho voluto lasciare per ultima la quarta storia, quella che apparentemente è la più scollegata dalle altre: racconta di una ragazza tossicodipendente (Maya Sansa) che tenta ripetutamente il suicidio, e per questo entra ed esce continuamente dall'ospedale dove un giovane medico (Piergiorgio Bellocchio) cerca di salvarla ad ogni costo. Ecco, in questa storia c'è forse il simbolo più estremo del pensiero bellocchiano, che riassume tutto quanto detto finora: che cosa rappresenta la testardaggine del dottore a voler salvare ad ogni costo una persona che non vuole saperne di vivere? Si tratta di deontologia professionale, compassione, accanimento terapeutico, o forse... semplicemente Amore?
La risposta, probabilmente, è nell'ultima (straordinaria) sequenza del film. Che non vi rivelerò nemmeno sotto tortura.
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