Genere: noirProvenienza: Mulholland Drive, L.A.Se ti piace ascolta anche: Angelo Badalamenti, BlueBob, Julee Cruise, Chrysta Bell
Con David Lynch devi essere sempre pronto a viaggiare. Non puoi stare fermo. Non ti lascia stare fermo. Sia che ti scaraventi di soprassalto sulla poltrona mentre stai guardando un episodio di Twin Peaks “grazie” a qualche agghiacciante visione delle sue, di un trip mentale lungo il Mulholland Drive o all’interno dell’Inland Empire, o anche che si tratti di fare un on the road (relativamente) tranquillo sul tosaerba dell’Alvin Straight Superstar di Una storia vera.A livello musicale è la stessa storia (vera). Dopo aver partecipato a vari progetti sotto altri pseudonimi, con o senza il fidato co-pilota Angelo Badalamenti, tra colonne sonore, produzioni e altre cose varie (vedi Dark night of the soul), giunge al debutto vero e proprio in ambito "pop" con un disco solista a suo nome intitolato Crazy clown time.L’idea di pop che ne viene fuori è naturalmente quella deviata e malata che il 65enne può averne. È una sorta di pop music per discoteche piene di zombie (quindi per le discoteche normali può andare più che bene), come nel caso della già nota hit (almeno, nel mio mondo è stata una hit) Good day today, o per pub pieni di gente posseduta da demoni di varia natura come in Pinky’s dream, cantata in maniera sognante dalla grande Karen O degli Yeah Yeah Yeahs.
La voce della maggior parte degli altri pezzi, fornita dallo stesso Lynch, è più che altro un sussurro di chi sta cantando dall’altra parte. Non dall’altra parte dello studio di registrazione. Dall’Aldilà.I Know è l’altro già pezzo uscito l’anno scorso, la più bella ballata country cantata da un alieno mai sentita.
(i video sia di I Know che di Good Day Today sono i vincitori di una competition scelti dallo stesso Lynch)
Già che siamo in zona Lynch, vi segnalo anche l’album d’esordio di Chrysta Bell, prodotto e suonato dallo stesso poliedrico David Lynch. D’altra parte il titolo dell’album mette le cose subito in chiaro: This Train produced by David Lynch. Tanto per non aver troppi dubbi. Così come anche le note dell’album non lasciano spazio ad altri dubbi. Voce femminile su basi rallentate in slow-motion and, of course, un sacco inquiete. Pensate di non averla mai sentita? E invece no, almeno se avete visto Inland Empire, dove era presente in colonna sonora con la splendida meravigliosa Polish Poem, presente anche all’interno di questo album.
(voto 7/10)
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