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Bella prova, a tratti, del Verona contro l’Inter ma si poteva osare di più!

Creato il 10 novembre 2014 da Giannig77

Finalmente ieri sera l’Hellas Verona è tornato, almeno a tratti, a dimostrare di essere una squadra “vera”, in grado di lottare, di giocare bene, di mettere in seria difficoltà anche un’avversaria (sulla carta) più dotata. Già, perchè l’Inter di ieri rispetto alle versioni trionfali di Mourinho ha mantenuto solamente il nome, ma è parsa invero lontana parente dello squadrone degno di lottare per grandi traguardi. E da qui il grande rammarico! Ok, venivamo da gare sottotono e io per primo ho elogiato i miglioramenti messi in mostra durante la gara, ma viene pure da pensare che si sarebbe potuto osare di più. E’ una questione annosa, che già vigeva in minor parte, anche nella stagione precedente, quella della mentalità difensiva e quasi sparagnina, ma che, venuti mancare elementi cruciali come Iturbe e Romulo, Marquinho e prima ancora Jorginho, in grado di elevare il gioco con la loro tecnica e imprevedibilità, si è fatta più marcata ed evidente quest’anno. Anche ieri sera, come contro il Napoli, il Verona ben presto è passato in vantaggio, dopo essere stato pericoloso sin dai primissimi minuti con il solito Toni, ieri parso finalmente recuperato, in primis mentalmente dal periodo grigio senza reti su azione, ma anche fisico.

Nico Lopez, decisivo ieri sera, assieme a Saviola, nel pareggio del Verona contro l'Inter

Nico Lopez, decisivo ieri sera, assieme a Saviola, nel pareggio del Verona contro l’Inter

Bene finalmente anche Lazaros, molto considerato dal tecnico per la sua duttilità ma che finora non aveva mai brillato in gialloblu, nonostante fosse reduce da un buon mondiale da protagonista con la sua Grecia. Ma il punto focale di tutto rimane il solito. Come mai una volta in vantaggio, che sia il primo minuto del primo tempo o l’ultimo di recupero del secondo, si smette letteralmente di giocare, ci si arrocca davanti al portiere (ieri per quasi tutto il primo tempo si è giocato con 6 giocatori sulla linea di difesa, talmente schiacciati all’indietro erano i due esterni offensivi) fino all’inevitabile gol dell’avversario? E fortuna che non è finita come a Napoli, per evidente scarsa qualità complessiva di una dimessa Inter, poi rimasta pure inopinatamente in dieci uomini per la giusta espulsione occorsa a Medel. Gli innesti tardivi degli attaccanti Nico Lopez, al terzo gol stagionale, giocando a singhiozzi, e di Saviola (che pure sarà stagionato, ma rimane un campione a queste latitudini, in grado di fare ancora la differenza, come dimostrato ieri nell’azione cruciale dell’incontro, con uno splendido e decisivo assist di tacco per il compagno di reparto, anch’egli subentrato) hanno se non altro evitato una cocente e immeritata sconfitta, ma perchè non inserirli prima, non provare addirittura a vincere? Certo, si dirà… abbiamo pure sbagliato un rigore (super parata del migliore al mondo in questa specialità, Handanovic, ai danni del nostro centravanti Toni) e preso un palo con Lazaros (ma pure gli interisti avrebbero potuto ammazzare la gara prima con quel palo clamoroso di Kuzmanovic). La verità quindi è che il pareggio può considerarsi giusto ma avremmo potuto fare di più, la vittoria a San Siro (mai centrata in tanti anni di storia gialloblu) mai come in quest’occasione era a portata di mano. Speriamo almeno che mister Mandorlini abbia tratto degli insegnamenti e delle indicazioni ulteriori da questa partita, alfine di far rendere al meglio il suo organico!


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