Il mezzosoprano Christine Knorren ha una presenza scenica interessante e una voce calda, ma troppo debole nelle note dal registro più basso, dando l’impressione di essere una soprano che cantava da “mezzo”: ciò si è notato soprattutto durante l’aria “Se Romeo…” da I Capuleti e i Montecchi e nel duetto “Va’ crudele” da Norma. Il coro lirico siciliano ha mantenuto una tensione costante nel corso di tutto il concerto, ma senza trasmettere emozioni forti come il coro “Francesco Cilea” del Nabucco. Steven Mercurio ha diretto in modo esuberante e a tratti gli artisti sembravano agili burattini mossi dalla sua sapiente bacchetta. Sfortunatamente ci sono stati momenti in cui l’Orchestra Sinfonica non ha suonato in modo uniforme, diversamente dall’idea originale di Bellini, il quale adottò per Norma una tinta orchestrale particolarmente omogenea. Ad un certo punto, nel finale, l’orchestra ha smesso di suonare, come se stesse dedicando un minuto di silenzio in onore di Bellini: ad uno sguardo più attento si vedeva che i musicisti sfogliavano lo spartito con aria interrogativa perché non riuscivano a trovare la musica, ed erano nervosi perché rischiavano di fare una figura da dilettanti.
Il pubblico comprende il momento di difficoltà e applaude, ma interviene il presentatore che, in modo ingrato e ridicolo, tenta di addossare la colpa dell’interruzione ad un gruppo di persone tra gli spettatori che, a suo dire, stava disturbando lo spettacolo. D’altronde le sue qualità di aspirante comico erano già state messe in mostra all’inizio, quando, nell’aprire la serata, ha lasciato gli spettatori sgomenti annunciando ad alta voce “Benvenuti al Gran Galà Rossiniano”, beccandosi una salva di commenti carichi di disapprovazione. Insomma questa serata di gala che apriva il Bellini Opera Festival è stata un po’ movimentata, proprio come la sfortunata “prima” della Norma che si tenne il 26 dicembre 1831, al teatro La Scala di Milano: quel giorno l’opera, destinata a diventare la più popolare tra le dieci composte da Bellini, andò incontro ad un fiasco clamoroso, dovuto sia a circostanze legate all’esecuzione (l’indisposizione della primadonna, il soprano Giuditta Pasta, nonché la tensione psicologica degli altri membri del cast), che alla presenza di una claque avversa a Bellini e alla Pasta. Sarà stato un effetto voluto o solo una strana coincidenza della vita?
Bellini Opera Gala - Teatro Antico di Taormina, 24 Agosto 2011
Le quattro immagini relative allo spettacolo presenti in questo articolo sono state gentilmente concesse da Taormina Arte – Fotografie di Enrico Di Giacomo