di Mariantonietta Sorrentino
Non sarà la prima volta per Salerno né sarà l’ultima, visto l’interesse che, da Luci d’artista in poi, è stato destato dalla città protetta da San Matteo. Le telecamere della Rai hanno già inquadrato il quadriportico del Duomo e accarezzato il golfo da quanto rimane del Castello di Arechi.
Capitò nel 2005 quando venne registrato, e poi mandato in onda, un servizio corposo sulla “Hippocratica Civitas”, la città dal passato turbolento ambita da bizantini, longobardi e normanni.
Stavolta sarà il turno di “Bellitalia” sede Rai di Firenze. Capitanata dal coordinatore della trasmissione la troupe si avvale della presenza di Claudio Francini, direttore della fotografia del fortunato programma Rai.
Voci di corridoio danno favorito San Pietro a Corte, unico esempio di edificio adibito a rito civile di tutta la Penisola. A fare gli onori di casa ci penseranno i ragazzi della “Gens Langobardorum”, gruppo di rievocazione storica nato nel 2012, in seno al Gruppo Archeologico Salernitano. E nato dalla testa e dal cuore, in altre parole da tre giovani soci che già nel 2011 si erano avvicinati all’ambito rievocativo. L’intento del gruppo è quello di approfondire in maniera filologica il periodo storico compreso tra la fine dell’VIII sec. e la seconda metà del IX sec, periodo fondamentale per la storia della città di Salerno.
La scelta di questa particolare fase storica è legata alla più che decennale attività di gestione, da parte G.A.S., dell’ipogeo del complesso monumentale di San Pietro a Corte, che conserva gli unici elementi di edilizia civile longobarda presenti in Europa; con l’auspicio di un suo inserimento nel progetto UNESCO Italia Langobardorum.
E augurandosi di vedere presto conferito al sito longobardo il necessario riconoscimento, la Gens si presterà a rievocare tracce del passato della Salerno che fu.
cattedraledisalerno.it
Vedremo in trono Arechi II, il princeps illuminato che trasformò Salerno da ducato a Principato, proponendosi come l’erede delle tradizioni, della cultura e dell’identità nazionale del proprio popolo. Lui trasferì la corte a Salerno, dove tra il 770 e il 774 aveva costruito, nelle vicinanze delle mura meridionali e affacciata sul mare, una splendida Reggia, dotata di una cappella palatina dedicata ai Santi Pietro e Paolo.
San Pietro a Corte è quanto rimane di essa.
Arechi II e parte della sua corte saranno oggetto delle riprese di “Bellitalia” che seguirà due tracce molto presenti in città: i Longobardi del Sud e la Scuola Medica salernitana.
Il coordinatore della fortunata trasmissione, Marco Hagge, si avvale di due talpe salernitane che lo hanno “foraggiato” di tutto il necessario per due servizi a 5 stelle.
E se San Pietro risulta favorito per le riprese, non da meno sarà il magnifico Duomo che sotto il suo quadriportico conserva vestigia sepolcrali della Salerno romana.
La telecamera di “Bellitalia” sosterà sull’ingresso impreziosito da una coppia scultorea di leone e leonessa e sull’atrio che ha ospitato la sede della Scuola Medica Salernitana. Circondato da un porticato retto da 28 colonne di spoglio con archi a tutto sesto rialzato, nell’atrio riecheggiano tipologie islamiche. Arricchito su tutti i lati da una serie di sarcofagi romani, riutilizzati in epoca medievale, si configura come una sorta di Pantheon della città. L’ingresso principale alla chiesa è costituito da una porta di bronzo bizantina, inserita in un portale marmoreo medievale.
Ma le riprese non si fermano qui. Il Castello, apice di una città che venne costruita a triangolo, verrà inquadrato: un “must” con tanto di armigeri, arcieri e princeps in trono.
Cosa di può volere di più?
Per la messa in onda nessun problema. Basta sintonizzarsi il sabato su Rai 3 alle 11 et voilà il gioco è fatto. Bellitalia, un programma per conoscere meglio la nostra Penisola.
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