Anche questo blog, a suo modo, si inchina per un attimo, solo per un attimo, dinnanzi alla morte di Belzebù. Lo fa pubblicando un coccodrillo preparato da “Il Conte”, uno degli autori più brillanti della prima stagione del blog, che tuttavia lo scorso anno, non condividendo la nostra “linea editoriale”, aveva deciso di abbandonarci. La morte del Divo Giulio lo ha fatto tornare. Almeno per oggi. Forse anche questo un miracolo, speriamo l’ultimo, di Belzebù.
Giulio Andreotti ha saputo unire, sensibilizzare opposte tendenze e politiche : “Diavolo” per qualcuno. Ha saputo dare al nostro Paese orgoglio e dignità, la stessa che volevano Einaudi, Togliatti, Nenni. Furono scontri ma anche seri incontri. Noi siamo gli ultimi, quelli che ricordano senza fiori e marce. Di Giulio Andreotti mi mancherà l’improvviso silenzio, il dico e non ti dico, quello che non racconterà mai. Giulio non guardare al Trentino del tuo maestro De Gasperi e neppure alla Ciociaria che ti votava: viviamo in apnea storica, quella delle parole dette, rifiutate, chiosate, sublimate on line. Onore a voi: Giulio, Einaudi, Togliatti, Nenni e perché no? Almirante e Cossiga. Mancate a me in un Paese dove di Buonconsiglio e “Banco della Resòn” ci sono solo poveri resti. Ma in compenso abbiamo Trento Doc, Marzemino e Pinot che non so che colore abbia.
Non so cosa penseranno gli altri. Ma stai tranquillo, lo hai già detto: “Il Potere logora solo chi non ce l’ha”!
Prosit ab aeternum, Julius
Il Conte