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Ben 139 nel braccio della morte erano innocenti. vince la giustizia politica americana del colpevole a tutti costi.

Creato il 22 aprile 2010 da Madyur

“Il 7 luglio scorso , un giudice mi ha ridato la libertà dopo 21 anni di carcere in Illinois. Ho passato tredici anni nel braccio della morte per colpa di una soffiata falsa e di una mia confessione firmata dopo 39 ore di tortura da parte della polizia. Mi chiamo Ronald Kitchen”.

“Il mio nome è Curtis McCarty. Lo Stato dell’Oklahoma mi ha condannato ingiustamente a morire. Sono rimasto a prigione per 22 anni. nessuno mi ha risarcito o chiesto perdono”.

“Sono Greg Wilhoit. Vengo da Sacramento , in California. Sono stato per cinque anni nel braccio della morte. Sono felice di essere qui, oggi”.

Derrick_Jamison

A Birmingham , Alabama , si sono presentati 21 dei 139 ex condannati a morte che sono riusciti a dimostrare la loro innocenza nella storia degli Stati Uniti. Sono 11 afroamericani , 9 bianchi e 2 latino-americani. Li accompagnano familiari, amici e cinque militanti di Witness to Innocence , la ong di Philadelphia che ha organizzato l’incontro , fondata 5 anni da sister Helen Prejean , la suora interpretata nel 1995 nel film Dead man walking.

In tutto 47 persone , provenienti da ogni parte degli Stati Uniti Le testimonianze disegnano una situazione generale piena di luoghi comuni: corruzione , maltrattamenti, persecuzioni, razzismo…

Derrick Jamison dell’Ohio di 48 anni con l’aria da rapper , guarda nell’obiettivo. Parla lentamente “Sono stato a un’ora dell’esecuzione, un’ora soltanto dell’essere morto, un’ora dell’essere assassinato. Perché questo è che volevano fare: ancora un’ora e mi avrebbero ammazzato”. Fu il momento più terribile dei suoi 17 anni nel braccio della morte : nel 1985 era stato accusato e condannato a morte per l’omicidio di un cameriere nella sua città. Derrick , che ha sempre sostenuto di essere innocente , si è scontrato con un pigro sistema di appelli. Arrivarono a proporgli l’ergastolo in cambio della confessione del crimine. Non accettò, era innocente. Il processo fu così lento che si arrivò nel 2002 prima che un giudice riconoscesse che bisognava giudicarlo di nuovo e lo facesse uscire dal braccio della morte. Si scoprì che un altro detenuto aveva avuto una riduzione di pena grazie alla sua testimonianza contro Derrick. Non c’erano prove contro lui. Liberato nel 2005 , non è stato mai risarcito.

Derrick è una delle 139 persone scarcerate e liberate dal braccio della morte , dove non avrebbero mai dovuto entrare. Secondo le cifre più prudenti , almeno otto innocenti sono stati giustiziati dal 1976 , quando la pena di morte venne reintrodotta negli Stati Uniti , dopo una sospensione di 4 anni in seguito a una sentenza della Corte Suprema nel caso di un condannato in Georgia.

L’America è il quarto paese per numero di esecuzioni dopo la Cina , l’Iran e l’Arabia Saudita. Paul House , su sedia a rotelle, un uomo corpulento di 48 anni liberato a metà del 2009 proprio grazie a The Innocence Project , parla con difficoltà. E’ stato detenuto nel braccio della morte del Tennessee per 22 anni . Gli ultimi 10 malato di sclerosi multipla, li ha trascorsi rinchiuso per 24 ore al giorno nella sua cella , dove mangiava e faceva i suoi bisogni. “Dopo i primi sintomi “ dice sua madre Joyce “ci vollero due anni per farlo visitare da un medico che diagnosticasse la malattia. Per fortuna , gli altri detenuti si sono occupati di lui”. La battaglia per avere le iniezioni fu ardua. Tempo perso , durante il quale la salute di Paul peggiorò nel disinteresse delle autorità del Tennessee.

curtis-mccarty

Nathson Fields era condannato a morte nell’Illinois. “Loro pensano : perché dovremmo darti l’assistenza sanitaria se comunque dobbiamo ammazzarti?”. Ha frequentato 18 anni in prigione , undici dei quali condannato a morte per un crimine che non aveva commesso , e la testa gli scoppia di ricordi. “Le esecuzioni , gli amici che ho visto passare davanti alla mia cella andando incontro alla morte. Ricordo quando stavo nella sala visite e vidi uno dei miei amici dire addio a sua madre e ai suoi figli. Alcuni impazzivano. Altri si suicidavano. Un giorno , uno di loro mi disse “Nate, mi mancherai”. Io non capii. Il giorno dopo lo trovarono impiccato. Credo di aver resistito perché sapevo di essere innocente”.

Curtis McCarty porta il pizzo e la testa rasata. Ha passato 22 anni in prigione, 16 nel braccio della morte dell’Oklahoma. “Dovresti vedere cosa succede a quegli uomini quando il tempo si accorcia , quando gli dicono che devono impacchettare le loro cose per spedirle alla famiglia perché l’esecuzione è imminente”. A tirar fuori Curtis fu un colpo di fortuna. La FBI indagò su alcune irregolarità nel laboratorio della polizia di Oklahoma City perché un anonimo aveva inviato una lista ai federali con 8 casi , tra cui quello di Curtis , perché riaprissero le indagini. Si scoprì che il laboratorio aveva falsificato le prove per anni.

Le chance di ritornare alla vita , però, sono poche. Alcuni sono alcolisti e tutti soffrono di stress post-traumatico. L’aiuto del governo è minim. “Ho speso 220 mila dollari in avvocati. Ho venduto la mia casa , la mia fattoria, le mie macchine. Tutto quello che avevo. E anche i miei parenti hanno ipotecato le loro case” spiega Randall Padgett , ex detenuto che ha passato 5 anni nel braccio della morte dell’Alabama pur essendo innocente.

Solo 27 dei 35 Stati che mantengono la pena capitale hanno leggi di compensazione , ma non si applicano , o servono solo per i casi nei quali ci siano stati errori nell’esame del Dna. Una legge federale prevede 50.000 dollari per ogni anno passato in prigione ingiustamente : non è mai stata applicata , perché non c’è mai stato un caso di scagionamento federale. Esiste una proposta di legge , appoggiata per ora solo da 52 su 435 membri del Congresso, parla di due anni di sostegno economico indiretto alle vittime , attraverso delle ong che deciderebbero di volta in volta chi aiutare.

greg-wilhoit

Ma perché ci sono 139 persone condannate a morte pur essendo innocenti? Agenti che nascondono e distruggono prove , negligenza della pubblica accusa , spergiuri , avvocati d’ufficio privi di esperienza. Ma ci sono motivi anche politici. L’obiettivo di qualsiasi avvocato è diventare giudice. Per riuscirci deve avere un’alta percentuale di vittorie. E’ impossibile farlo senza aver commesso qualcosa di illegale. Secondo l’Istituto Gallup , un terzo degli americani che appoggiano la pena capitale pensa che negli anni siano stati giustiziati degli innocenti , ma lo ritiene un danno collaterale della lotta contro il crimine.

http://www.innocenceproject.org/know/Browse-Profiles.php

madyur

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