“Una disarmonia di fiori urlanti
che mareggia in frenetici profumi,disegna curve e suoni di palpate
nudità, non visibili che al tatto
dei polpastrelli d’oro, oltre la vita.
E diluviano aiuole di pensieri
vegetali nel cuore dei giardini;
aureolano di voglie e di languori
umidi il riso dolce delle donne
che musicano getti di zampilli
dai sogni delle stelle, confidati
alle chiome disfatte dei guanciali.
Braccia e nidi di aromi, ombre ch’esalano
scarlatte intimità, gonfie di grida
non esplose, ed amplessi vellutati
di fiori che rischiumano di baci,
intrecciano a svolìo la rèssa d’oro
delle feminee nudità dell’aria”.
Arturo Onofri