Benedette nuvole: quando ci sono, c’è anche la vita

Da Extremamente @extremamentex

Alzi la mano chi  si è stancato di tutte queste nubi che stanno rovinando a molti le vacanze, privandoci praticamente dell’estate. Eppure, è proprio grazie a loro- nembi, cumuli e cirri- che la Terra è il pianeta che è: con l’acqua e con un clima adatto alle più svariate forme di vita. E probabilmente anche altrove, nel cosmo, la presenza di nuvole può essere indice di abitabilità.

LA PRESENZA DI NUVOLE GARANTISCE CONDIZIONI ADATTE ALLA VITA

Nuovi studi infatti suggeriscono che più un pianeta è nuvoloso, più può trovarsi vicino alla sua stella ospite senza perdere le potenzialità di ospitare la vita. Simili mondi alieni potrebbero rimanere abitabili anche se più prossimi al loro sole di quanto non lo sia Venere al nostro. Ecco perché la lista dei quasi-gemelli della Terra potrebbe essere presto rimpolpata con i candidati inizialmente esclusi dall’elenco.

Ad oggi, gli astronomi hanno scoperto più di 1800 esopianeti, ma nei prossimi anni- grazie anche a strumentazioni sempre più raffinate- contano di individuarne molti di più- nell’ordine di migliaia. La loro attenzione, come è ben noto, si concentra su quelli posizionati nella Fascia di Abitabilità- o Goldilocks Zone- ovvero alla distanza giusta per ricevere il calore necessario a mantenere  l’acqua allo stato liquido.

A questo scopo, le nubi svolgono un ruolo importante, perché riflettono la luce solare mantenendo la superficie sottostante più fresca. Gli scienziati ora ritengono che sui pianeti che ruotano più lentamente rispetto al nostro si formi uno strato di nuvole che può conservare un clima simile a quello terrestre anche se essi ricevono una quantità di luce dalle loro stelle molto elevata- una quantità che invece renderebbe  la Terra off-limits per la vita come la conosciamo noi.

L’intensità e la disposizione delle nubi dipendono principalmente da come circola l’atmosfera che a sua volta è influenzata dalla rotazione. Più è lenta, più si allunga il ciclo giorno/notte e aumenta l’ escursione termica: per uniformare questo squilibrio, l’atmosfera si muoverà più rapidamente. Inoltre, quando un pianeta ruota, lo fanno anche le masse d’aria sulla sua superficie in virtù del cosiddetto effetto Coriolis che cresce tanto più il moto attorno all’ asse è  veloce.

I VARI MODELLI DI NUVOLE A SECONDA DELLA VELOCITÀ DI ROTAZIONE

Per scoprire le conseguenze dalla rotazione planetaria sulla sua abitabilità, il team di ricerca guidato da Jun Yang e Dorian Abbot, geofisici presso l’Università di Chicago, ha studiato come si comportano i modelli tridimensionali di circolazione atmosferica con un programma che simula un pianeta con la stessa massa e le stesso diametro della Terra. Questi mondi virtuali hanno velocità variabili- dal doppio di quella terrestre fino ad 1/365 della nostra- e ricevono da 0,25 a 2,5 luce in più rispetto a quella che arriva a noi.


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