Ci riferiamo alla seconda partita di campionato della Benetton in quel di Munster, persa per 19-6. Una meta di capitan Doug Howlett che buca la difesa inizialmente un po' addormentata e 14 punti col 100'% di Ian Keatley, l'ex Connacht ora 24enne portato al Thomond Park un anno fa e ora maturo per non far proprio rimpiangere ROG.
I due piazzati per Treviso sono di Alberto Di Bernardo confermato apertura con Ugo Gori in mediana (nel secondo tempo, come nella prima giornata si farà uno stint all'ala). Franco Smith fa qualche altra conferme ma soprattutto "gira" un po' i titolari rispetto alla prima di campionato: Ceccato resta tallonatore ma i due piloni Rizzo e Cittadini erano in panca; a fianco di capitan Pavanello c'è Bernabò con Dean Budd blindside (e ci metterà un tempo a raccapezzarsi nel suo vecchio ruolo), sull'altro lato è confermato Favaro che conferma anche la sua forma super, Derbyshire al nr.8 (mado' come s'è ingrossato!). Dietro confermate le ali Nitoglia e il giovane Iannone, come Sgarbi al centro; con lui parte Luca Morisi e in fondo c'è spazio per Brendan Williams.
Il primo tempo è il festival degli errori, la maggior parte provocati da difese molto aggressive. A tal proposito è molto convincente dall'inizio quella di Munster: Coach Rob Penney, profilo da Dick Fulmine, non ha subìto debacle con tutti quei ritiri per raggiunti limiti di età dal pack e ha saputo far riemergere le tradizioni locali nel rinnovato reparto avanti - in gaelico tosei, circa come tosi nel véneto, mentre i "backs" apprendiamo si dica culei ... come nel véneto :)
Errori uguale innumerevoli mischie, veramente tante, dove nessuna compagine è riuscita a prevalere: ora l'una ora l'altra in modo ondivago, ulteriore segnale di mancato recepimento delle nuove regole sull'ingaggio. Questa incapacità di determiare una mischia dominante è una destabilizzazione importante, anche per gli arbitri, un impatto da valutare sulle partite. Si vedono un sacco di crolli, tiramenti in basso e soprattutto ingaggi anticipati. E quando par funzionare, lo stappamento (trevigiano in un paio di casi nel primo tempo) è quasi immediato. Dato che non è in campo Inghilterra contro Isole Cook, se ne ricava che si tratti di anticipi non fischiati, con conseguente guadagno di posizione e possibilità di spinta da sotto verso l'alto. Non ci siamo, forse han ragione in Francia a tirare gli arbitri per la giacchetta.
Anche l'altra innovazione, estrarre l'ovale dalla ruck in 5 secondi (o meglio, all'avviso dell'arbitro), funziona solo quando l'arbitro si ricorda.
A proposito di arbitraggi, che siamo al Thomond Park lo si capisce dal numero di falletti, palle indiavolate in ruck, tagliafuori e giocate al limite di quelli con la maglia rossa.
Tant'è, errori a profusione (anche in rimessa laterale per Treviso) e mischie senza padrone certo. Nel primo tempo Munster si fa preferire per iniziativa - Brendan Williams ovviamente a parte - e per riuscire a perder palla dopo un po' più di fasi che non Treviso.
L'infortunio Benetton avviene al sesto minuto dopo una rimessa laterale, quindi non a gioco rotto o a difesa spiazzata. Un classico anche dell'inizio della stagione scorsa, subir mete a freddo. Certo, dall'altra parte c'è Doug Howlett che si muove ancora veloce ma l'azione non pareva irresistibile. Tant'è, per il resto l'innegabile superiorità manovriera del Munster procura una serie di calci a Keatley per arrivare a chiudere il tempo sul 16-3, ma il risultato corretto sarebbe stato 9-3, solo piedi. Da segnalare solo una fuga di Morisi su palla rubata, conclusa con una mattonata di passaggio sul petto a Williams volato a sostegno, altrimenti sarebbe andato in meta.
Nel secondo tempo la musica cambia totalmente, all'inizio persino in attacco: Benetton accumula fasi su fasi con pochi errori, ma alla seconda stagionale gli automatismi ancora latitano e manca ancora la capacità di riuscire a "pungere" quella palla con la forchetta per non farla rotolar via, come avrebbe detto Dan Peterson. I 5 minuti in mano trevigiana vengono chiusi da Semenzato subentrato in mediana spostando Gori all'ala, che passa in avanti sul promettente taglio interno di Derbyshire. dopo una mischia a 10 metri dalla linea di meta.
Munster rovescia le sorti e si butta in avanti, raccogliendo il cadeau arbitrale di 10 minuti di espulsione a Sgarbi. Keatley centra la punizione ma finisce tutto lì: eh si perché i biancoverdi, contrariamente alla prima contro gli Ospreys, ti montano una difesa su-per-ba e praticamente senza sbavature per tutto il tempo. Di sicuro invalicabile per i rossi, nonostante un Casey Laulala di livello decisamente superiore (non farà rimpiangere Mafi) e la capacità di trovarsi tre contro zero al largo durante la superiorità numerica. Ma non si passa, né in mezzo col pack né al largo: mai vista la Benetton così decisa a non mollare niente negli scrambling difensivi, con Favaro, Derby, il subentrato Barbieri ma anche Semenzato a lanciarsi in ultimi placcaggi con determinazione e successo. E non passa (più) lo straniero.
Prima si pareggia il conto del tempo col secondo piazzato su due di DiBernardo, poi Treviso recupera addirittura l'iniziativa offensiva negli ultimi dodici minuti, rinunciando a due piazzati sicuri per tentare la via della rimessa laterale e provare ad agguantare il bonus difensivo. Mal glie ne incoglie: sbaglia in fasi statiche, sia rimesse con l'esordiente 20enne pilone-tallonatore Giovanni Maistri al lancio (esordio per il resto molto promettente), come diverse mischie, vinte in spinta ma senza controllar palla - una addirittura esce non tallonata dall'altro lato.
Ma non importa, è troppo presto per pretendere perfezione di intese e coordinamento; se non si prova non si riuscirà mai, è la strada giusta. Treviso ha giò ritrovato - per un tempo - una difesa perfetta contro un attacco potenzialmente devastante sia negli avanti che nei trequarti (complimenti a Penney); peccato per quell'infortunio difensivo all'inizio.
Quanto all'efficacia in attacco, a maggior ragione fuori casa, ci vuole il suo tempo, per intanto pazienza, nulla di eccitante - e zero mete segnate in campionato; ma "solo" quattro punti vanno al Munster in casa sua.
Le altre della nutrita serie di anticipi del Pro12:
- Dell'esordio in casa delle Zebre abbiamo raccontato in diretta, col Connacht è finita 17-30, tre mete a due e 15 punti al piede di Miah Nikora, e solo 7 per Luciano Orquera, con due cartellini gialli per parte. E' ancora un primo tempo da dimenticare quello delle Zebre, chiuso sul 0-20 con due mete subite. Samuele Pace prima, Van Schalkwyk poi parrebbero tentare di riaprire la gara nel secondo tempo, ma il divario resta sempre sopra il doppio break e non arrivano neppure al bonus difensivo. Progressi rispetto alla prima? Ni, aldilà del gusto nell'assistere a un recupero importante nel punteggio: mal che si vuole - ripartire da zero buttando nel bidé due anni di dolorose e quindi molto valide esperienze - non duole.
- Edinburgh si vendica della sconfitta casalinga con Munster andando abeffare Cardiff, 19-21 il finale con due mete una di penalità l'altra marcata indovinate da chi, ebbene si da Tim Visser. La meta di Cardiff la marca Cuthbert. Gli scozzesi vincono nonostante i 14 punti al piede di Leigh Halfpenny, contro i soli 10 cdi Greig Laidlaw;ma gli ultimi tre sono un decisivo drop al 78'. Con i padroni di casa in testa 19-11 all'ora di gioco, prima incassano sette punti per una meta di penalità; il 19-18 resite fino appunto al drop finale. Nei Gunners giocano i due gallesi, il pilone Yapp e Richie Rees mediano titolare. Esordio anche per il pilone sudafricano WP Nel.
- Perdono in casa gli altri scozzesi di Glasgow e decollano gli Scarlets: 13-18, tre mete gallesi, del flanker Shingler e dalle due ali come nel primo turno: l'inglese Andrew Fenby e George North. Del mediano Chris Cusiter la tardiva unica meta scozzese. Rhys Priestland fallisce tutte le trasformazioni e piazza solo tre punti, ma agli Scarlets sta bene così. Lato Glasgow, stavolta il posto di apertura tocca a Ruaridh Jackson, con Duncan Weir in panca.
Domani tocca a Leister- Dragons e Ospreys - Ulster.