I fondi europei destinati a chiese, parchi archeologici e monumenti non sono mai stati spesi. Ecco come l'Italia spreca le occasioni per valorizzare il nostro patrimonio che va in rovina. Da Sibari a Venezia, da Pompei a Tarquinia
Il fango ha invaso Sibari sei mesi fa. E' bastata la pioggia a far saltare gli argini del fiume Crati. In poche ore la prima colonia fondata dagli achei in Calabria ventisette secoli fa è diventata una palude: templi, teatri e palazzi che furono lo splendore della Magna Grecia si sono trasformati in un lago scuro. Subito a Bruxelles un'eurodeputata italiana ha chiesto piccata cosa intendesse fare l'Europa per soccorrere la nostra meraviglia. La risposta è stata secca: potete domandare gli aiuti per le catastrofi, ha suggerito il commissario agli Affari regionali Johannes Hahn, oppure cominciare a usare le centinaia di milioni di euro che da sei anni la Ue ha messo a disposizione del patrimonio culturale calabrese. Un tesoro dimenticato, che poteva salvare Sibari e mettere al sicuro tanti altri monumenti. Ma del quale è stato usato, secondo l'ultimo rapporto regionale, soltanto il 16 per cento.
Quello che è accaduto a Sibari è lo specchio di una débâcle nazionale, dove Sud e Nord sono unite dalla stessa inefficienza. In un Paese divorato dalla crisi, nessuno riesce a sfruttare l'opportunità offerta da Bruxelles e a spendere i fondi destinati allo sviluppo regionale, soldi che l'Europa garantisce a fronte di un impegno economico italiano.
Dal 2007 a oggi sono stati così messi sul piatto oltre due miliardi di euro per cultura e turismo: una miniera d'oro con cui si potrebbero restaurare migliaia di monumenti, chiese, musei, e renderli visitabili da carovane di turisti di tutto il mondo. Invece lasciamo che gioielli come Pompei si sbriciolino o capolavori come i bronzi di Riace restino praticamente inaccessibili. In sette anni infatti l'Italia è riuscita a spendere solo il 50 per cento di queste risorse.
E il tempo concesso dall'Europa ormai è agli sgoccioli: se entro il dicembre 2015 non avremo completato tutti i progetti e terminato i lavori perderemo l'ultimo miliardo che resta. Saranno soldi buttati via. Non solo. I fondi utilizzati finora sono stati bruciati troppo spesso in una fiera delle vanità. Un proliferare di sagre portate in giro per il mondo, allestimenti faraonici rimasti sulla carta, minuscoli interventi riproposti da vent'anni senza nessun risultato. Senza dimenticare le frodi vere e proprie, come l'imprenditore siciliano che ha intascato un milione e mezzo dalla Ue per un fantomatico museo del gioiello che non è stato mai realizzato.
Occasione mancata. I finanziamenti garantiti all'Italia per rilanciare lo sviluppo, dal 2007 ad oggi, sono un pacchetto di oltre 60 miliardi di euro. "Fondi strutturali" destinati a progetti strategici per il territorio e pagati con risorse nostrane insieme a quelle della Ue. E alla cultura le nostre istituzioni hanno destinato solo le briciole. Nel Lazio, ad esempio, la giunta di Renata Polverini ha azzerato l'unico piano per i beni artistici del territorio.
continua su http://espresso.repubblica.it/dettaglio/abbiamo-buttato-un-miliardo/2211532
Possono interessarti anche questi articoli :
-
'Essere insopportabili è il vostro dovere'
C'era anche Jean-Claude, in pausa dalla Grecia Così ha detto questa sera il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, indirizzandosi ai... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Fra
CULTURA, ITALIANI NEL MONDO, SOCIETÀ -
Avviato “crowfunding popolare” per salvare la Grecia: l’idea è di un giovane...
Se Bruxelles non salverà Atene dal default, allora sarà il popolo europeo a farlo. Come? Attraverso una maxi raccolta fondi fra i cittadini del continente. Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Stivalepensante
SOCIETÀ -
Draghi non basta, ad Atene fallisce la politica europea
Un accordo ragionevole era possibile. Ma la governance dell’Eurozona non funziona, troppe parti al tavolo. L’unica che ha fatto politica è la BceFausto Panunzi... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
Il Donbass è come il sud Italia.
Quindi potrebbe essere utile analizzare le posizioni polarizzate che molti hanno appreso per quanto riguarda l'Ucraina. Per eludere tali opinioni radicate,... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Nicovendome55
ATTUALITÀ, OPINIONI, POLITICA, SOCIETÀ -
La chiesetta di Roslin e il Castello, o di tutto ciò che non ha detto Dan Brown…
…. non ha detto che la chiesetta è un capolavoro bellissimo, intarsiato come nessuna costruzione gotica (purtroppo all’interno non si possono fare foto),... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Rosebudgiornalismo
ATTUALITÀ, CULTURA, SOCIETÀ