Regina solo di nome perché purtroppo la Spektor non ha ancora ottenuto il successo che si merita. Arrivata al sesto album in 11 anni, la cantautrice e pianista russa ritorna a tre anni dal bellissimo Far che la consacrò negli States dove riuscì ad arrivare addirittura alla terza posizione. Nel resto del mondo però la Spektor rimane confinata alla scena indipendente e in Italia è sconosciuta ai più, nonostante le sue canzoni si siano fatte sentire in diversi film (Beastly, (500) giorniinsieme, Amore e altri rimedi, Le Cronache di Narnia, In Bruges) e serie tv (Boardwakl Empire, Grey’s Anatomy, E alla fine arriva mamma!, CSI). Che questa sia la volta buona? Francamente ne dubito visto che All the rowboats, il singolo che anticipa l’album, cupo e bellissimo, non l’ha notato nessuno, americani compresi. Speriamo che vada meglio col secondo adorabile singolo, Don’t leave me (Ne me quitte pas), rivisitazione della sua cover dell’omonimo pezzo di Jacques Brel. Una canzone allegra, ma non superficiale, perfetta anche per l’estate, ma un’estate con un po’ di sostanza. Infatti questa nuova fatica conferma il grande talento di Regina Spektor, che ci regala dieci bellissime canzoni tra le quali nessuna è sacrificabile e tutte viaggiano (più o mneo) sullo stesso livello. L’unico neo che le si può rimproverare è l’eccessiva brevità del disco: 4 canzoni su 11 durano infatti meno di 3 minuti, ed è un vero peccato. Inutile dire che vale acquistare la versione deluxe.
VOTO: