Domenica mattina, Sant’Eufemia si è svegliata con una di quelle paure che prendono allo stomaco e non si riescono a scacciare: “Salvatore si è perso”.
Dal giorno prima non si avevano notizie di uno dei personaggi più caratteristici del paese, grande amico dei cani, raccattapalle al campo sportivo e tutta una serie di altre cose che spingono gli eufemiesi ad un moto di naturale simpatia nei confronti di questo piccolo quarantenne.
Proprio il giorno della sua scomparsa ero passato da casa sua per chiedergli se fosse interessato ai tre cagnolini che avevo trovato, ma non c’era. Cosa non inusuale, alla quale non avevo dato alcuna importanza. In serata si era però sparsa la voce che si era smarrito nell’area attorno alla diga del Menta, dove si era recato, presumibilmente per pescare trote, con altre due persone che poi avevano dato l’annuncio della sua scomparsa: per qualche motivo si era allontanato dagli altri, che non erano più riusciti a rintracciarlo.
Salvatore lo conosciamo tutti: è capace di uscire indenne dall’inferno. Il timore che molti avevamo non era dovuto tanto alla nottata trascorsa all’addiaccio, quanto all’eventualità che potesse essersi ferito cadendo in qualche burrone. Perdersi no: eravamo sicuri che, nella peggiore delle ipotesi, avrebbe seguito il corso della fiumara fino al mare. Da qualche parte sarebbe spuntato.
Di primo mattino, però, in paese ancora non si avevano novità. E la preoccupazione aumentava, nonostante l’impegno degli uomini del soccorso alpino della finanza, del corpo forestale, dei vigili del fuoco, dei carabinieri e di qualche volontario che conosce la montagna palmo per palmo. Alla fine, come ha poi candidamente dichiarato, Salvatore ha trovato loro. Scavando con le mani, aveva allargato una fossa naturale accanto alla fiumara e lì aveva passato la notte, fino a quando non si era alzato per dirigersi verso i soccorritori che lo stavano cercando. Solo uno spavento, quindi, più per noi che per lui. Appena rientrato in paese, la sua abitazione è diventata la meta di tantissima gente che ha voluto esprimere il proprio affetto e che ha tirato un sospiro di sollievo, dopo avere pianto temendo il peggio. Subito dopo, era già fuori per riprendere la sua vita di sempre.
Bentornato, Salvatore.