E’ sabato pomeriggio e la Tv manda in onda l’appuntamento settimanale interamente dedicato a chi vuole approfondire la sua passione per l’arte e la cultura: ARTNEWS il magazine di Rai 3, condotto in studio da Maria Paola Orlandini, fornisce al telespettatore informazioni sull’arte contemporanea: news d’arte , mostre ed eventi, artisti, gallerie, musei, edizioni, libri, insomma un viaggio nel bello e una rapida mappatura del mondo dell’arte.
Tra Austria, Svizzera e Italia si consuma la parabola artistica di Giovanni Segantini, pittore della luce e dei paesaggi. Una vita lontana dal frastuono delle battaglie di quegli anni risorgimentali, ma intrisa di quella mistica della libertà che ne fece un apolide (per un errore anagrafico), indifferente agli agi e alla ricchezza. Basilea presenta al pubblico una mostra dedicata all’opera di Giovanni Segantini. La Fondation Beyeler intende celebrare in questo artista un pioniere del linguaggio moderno.
Per molto tempo Segantini fu considerato un rappresentante della pittura idilliaca, il “pittore delle montagne”, finché la sua evoluzione artistica e le altre opere grafiche non chiarirono la sua eccezionale posizione all’interno del divisionismo italiano e misero l’accento sulle straordinarie qualità pittoriche del suo lavoro. Una logica che lo spinge in alto, sempre più vicino alla luce sovrannaturale che avvolge le limpide vette montane. Questo anelito caratterizza in modo unico e singolare le sue opere, dai primi quadri con scene di vita milanese, ai dipinti dedicati ai laghi briantei, ai quadri divisionisti sulla vita contadina, per giungere infine ai paesaggi alpini scintillanti di luce dell’Engandina. Tra le cime, Segantini cercava luce, nitore e spiritualità, febbricitante visionario in cerca dell’abbaglio della luce. Il paesaggio alpino era per lui un luogo mistico, la cui forza impressionante si riverbera direttamente nei suoi dipinti.
Il pubblico è invitato a intraprendere un viaggio che prende avvio dalle prime opere realizzate a Milano e procede in un continuo crescendo in una progressiva scelta di soggetti ispirati all’alta montagna va di pari passo con l’aumento delle dimensioni dei quadri e della loro qualità pittorica.
La vita di Caravaggio in quegli anni viene rappresentata lungo un itinerario espositivo che ci dà una straordinaria visione d’insieme dove ai documenti si affiancano alcuni quadri del Merisi.
Quadri da leggere con gli occhi dell’anima, oltrepassando la tela per ritrovarsi, soli, davanti ad essi, piccole finestre che incorniciano mondi colorati, fatti di passione e amore.