Remake di un film francese sullo stesso tema, "Benvenuti al Sud" è una pellicola del 2010 su come siamo in Italia, su come si vive al Sud, nella fattispecie in un paesino sotto Napoli, e su come invece crede la gente del Nord che si viva.
Alberto Colombo, direttore di un ufficio postale in Brianza, viene trasferito al Sud per lavoro. Il suo viaggio, lo scontro-incontro con la realtà della provincia di Napoli, le bugie raccontate alla moglie per lasciarla nel suo velo di ignoranza sui "terroni" sono i temi portanti di una trama semplice ma spassosa.
Questo film è la prova che in Italia si è in grado di fare film delicati, divertenti, intelligenti senza cadere nella banalità o nel volgare. Da sudista (neanche troppo) trapiantata in Tirolo devo dire che mi sono divertita tantissimo. I cliché sul sud - e quelli sul nord - sono riprodotti con un'ironia tale da far ridere e sorridere durante tutto il film. I personaggi - la moglie di provincia che freme per andare a vivere a Milàn; il direttore, interpretato da un brillante Claudio Bisio, che parte per andare a Castellammare con il giubbotto antiproiettile; la madre campana che cucina in quantità smodate e a tutte le ore; la passione per il caffè; le feste di paese e l'ospitalità schietta e genuina del Sud - giocano un ruolo essenziale nel film, andando a disegnare una commedia vivace cui è difficile resistere. Da vedere bevendo na' tazzulell 'e caffè, per questo "Benvenuti al Sud" merita senz'altro di essere visto.